Corriere della Sera, 2 novembre 2016
Tippi Hedren: rifiutavo Hitchcock, lui mi minacciava
«Tu non mi ami. Sono solo qualcosa che hai catturato. Sono una specie di animale che hai intrappolato!». C’è qualcosa di inquietante nelle parole che Tippi Hedren recita in Marnie, secondo e ultimo film in cui l’attrice è stata diretta dal regista che l’ha scoperta, Alfred Hitchcock. C’è qualcosa di inquietante sopratutto oggi, che negli Stati Uniti è uscita la sua autobiografia, Tippi: A Memoir. Perché che quella modella degli anni Sessanta, ragazza madre (di Melanie Griffith) bionda e bellissima di 31 anni, fosse diventata presto un’ossessione per il maestro, questo si sapeva. Ma è attraverso le pagine dell’autobiografia che si capisce fino a che punto Hitchcock si fosse morbosamente legato a lei. Lui la sentiva sua, una specie di sua proprietà: impediva a chiunque di parlarle già sul set del loro primo film, Gli uccelli, folle di gelosia. Attenzioni malate che – rivela ora l’attrice – si sono trasformate anche in molestie e aggressioni sessuali.
Come quella volta in cui stavano viaggiando sulla limousine di lui. Ad un tratto, «senza nessun preavviso, si è buttato sopra di me e ha tentato di baciarmi», si legge. Hedren era riuscita a spingerlo via e scappare dalla macchina. Ma sono stati tanti i rifiuti che Hitchcock non ha mai accettato. Sul set, aveva addirittura creato una porta segreta che conduceva al suo spogliatoio, per poterla spiare. Ma il punto di non ritorno è arrivato nel 1964, durante le riprese di Marnie, appunto, quando il regista – ben lontano dall’immagine del gentleman inglese con cui molti, comprese altre sue attrici, l’hanno definito – l’ha «afferrata e ha iniziato a mettere le sue mani su di me». Oggi Hedren ha 86 anni, ma non dimentica quel rapporto malato: «È stato sessuale, perverso, orribile. Non avrei potuto essere più scioccata e disgustata». «Più lo rifiutavo e più diventava aggressivo. Ha iniziato a minacciarmi, lasciando intendere che poteva fare ben di peggio». Fino a dirle, «guardandomi dritto negli occhi: ti rovinerò la carriera».
Hedren all’epoca non ha saputo reagire: «Molestie sessuali e stalking erano termini che non esistevano. Poi lui era una delle superstar della Universal, io ero solo una giovane modella bionda fortunata che aveva scoperto dal nulla. Chi dei due era più prezioso, lui o io?». Per due anni Hitchcock la tenne sotto contratto, impedendole di lavorare. Poi, come nei suoi film, l’incubo finì.