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 2016  novembre 01 Martedì calendario

L’autunno caldo del pallone alle stelle gli stipendi dei ricchi

ROMA UNA medaglia olimpica, un grande Europeo, l’offerta di un altro squadrone, o semplicemente il contratto in scadenza: dopo l’estate è facile trovare un buon motivo per passare alla cassa. A Madrid, a Barcellona, ma anche a Milano e in Germania di questo ottobre caldo si ricorderanno a lungo: per loro, un mese da 900 milioni di euro. Quante volte l’avete vista, in questi giorni, l’immagine del campione in posa con il sorriso stampato in faccia e una maglia con impressa la data del nuovo contratto: 2019, 2020, 2021. Un mese dedicato a costosissimi rinnovi, indispensabili per accontentare le richieste delle star. In Italia il più capriccioso è stato Icardi, accontentato con 25 milioni in 5 anni (più i soliti bonus) purché rigettasse le proposte arrivate da Napoli. Mentre l’unico azzurro nella lista dei nababbi, Pellè, non sarà convocato da Ventura dopo la lite con la Spagna: «Gli ho lasciato un periodo di riflessione», ha spiegato il ct.
Il più esoso resta Gareth Bale: la semifinale a Euro 2016 col Galles e una Champions da campione gli sono valse l’adeguamento a 17 milioni netti fino al 2022. Uno scherzetto che al Real costerà al lordo quasi 200 milioni, premi inclusi: per cautelarsi, il club l’ha blindato con una clausola folle, un miliardo di euro. Un affare soprattutto per Bale, che batte al fotofinish l’altro paperone del mese: Neymar. Il brasiliano ha convinto il Barça a mettergli la penna in mano mettendo sulla bilancia della trattativa l’oro olimpico conquistato con il Brasile. Ma i 500 grammi di metallo vinti a Rio devono pesare molto di più sul tavolo del presidente Bartomeu, che ha firmato senza batter ciglio un adeguamento per i prossimi 5 anni a 15 milioni netti. Più altri bonus, che se il Barça vincesse tutto lo renderebbero il calciatore più pagato al mondo. Anche più dell’amico Messi. In cambio, s’è impennata la clausola rescissoria: per portarlo via dal Camp Nou bisogna versare 250 milioni.
Alla fine però il “Clasico” dei conti correnti premia (o forse no) il Real, che nell’ultimo mese ha concesso aumenti di stipendio per 182 milioni di euro netti totali, contro i 155 del Barcellona. Negli uffici del generosissimo Florentino Perez si sono presentati oltre a Bale, pure Modric e Kroos: 8 netti all’anno per il croato, quasi 12 per il tedesco, entrambi fino al 2020. A Barcellona hanno sottoscritto nuovi accordi con Busquets e Mascherano a cifre simili: per convincerli a rinunciare al corteggiamento di Psg e Juventus sono serviti 10 milioni a testa (moltiplicati su un contratto di 5 anni per il primo, “solo” 3 per il secondo).
In Germania non sono rimasti a guardare. Quando in estate Lewandowski aveva deciso di trasferirsi al Real, con cui aveva un accordo, al Bayern hanno detto “nein”: quei soldi te li diamo noi. E via al contratto da 15 milioni per 5 anni, costo totale di 75 netti e circa 130 lordi. Sulla scia, pure la nazionale tedesca ha blindato Löw: soltanto a marzo aveva prolungato fino al 2018, oggi può godersi un nuovo accordo, altri due anni a 4 milioni netti: bastano per blindare il ct campione del mondo. Al bancomat, i campioni sono altri.