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 2016  novembre 01 Martedì calendario

L’inflazione Ue che risale e i rischi per l’Italia

L’Italia continua a essere leggermente divergente rispetto al resto dell’Eurozona, in termini d’inflazione. Nel medio periodo, ciò potrebbe diventare un problema, quando la Bce deciderà di rallentare l’attuale politica economica estremamente accomodante. I dati comunicati ieri dall’Eurostat sull’andamento dei prezzi nell’aera euro, per quanto segnino una leggera crescita dell’inflazione, non indicano però che Mario Draghi (foto) sia alla vigilia di annunciare il famoso tapering, cioè l’uscita dal programma di acquisto di titoli sui mercati per 80 miliardi al mese. Secondo le prime stime dell’agenzia statistica europea, in ottobre i prezzi dell’Eurozona sono aumentati dello 0,5%: in settembre erano cresciuti dello 0,4%. L’inflazione core – quella che esclude energia, alimentari, alcol e tabacco – dovrebbe essere rimasta stabile allo 0,8%. Nei giorni scorsi, sui mercati alcuni esperti hanno iniziato a parlare di ripresa dell’inflazione per dire che la Banca centrale europea potrebbe essere vicina a contemplare la svolta e ridurre lo stimolo in corso. I dati di ieri, però, non rafforzano questa analisi. Non solo perché il cambiamento è modesto. Soprattutto perché – come hanno ribadito di recente Draghi e il capo economista della Bce Peter Praet – l’andamento in salita dei prezzi è determinato significativamente proprio dalla politica monetaria della Bce e dalle aspettative che essa induce: se venisse a mancare, l’inflazione non avrebbe la forza intrinseca per dirigersi verso l’obiettivo di quasi il 2%. Nei prossimi mesi, soprattutto nel 2017, i prezzi dovrebbero salire con più vigore: al momento, però, la loro crescita resta tenue e ciò non fa propendere per svolte a breve della Bce. In Italia, invece, i prezzi sono tornati a scendere: secondo l’Istat, in ottobre dello 0,1% su base annua, dopo che in settembre erano cresciuti dello 0,1% dopo sette mesi di calo. Questo è un elemento di preoccupazione. Nonostante la lentezza con la quale sale l’inflazione in tutta l’area euro, prima o poi il tapering della Bce arriverà e se l’Italia continuerà a essere divergente con il resto dell’Eurozona, in termini di inflazione e di crescita economica, i mercati ne prenderanno atto e, quando verrà meno l’ombrello della banca centrale, penalizzeranno probabilmente i titoli di Stato.