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 2016  ottobre 31 Lunedì calendario

Tutte le tecniche dei truffatori contro gli anziani

Da molti punti di vista, le strade di oggi sono più sicure per gli anziani rispetto, per esempio, a dieci anni fa. Prendiamo gli scippi o “furti con strappo”, che per anni hanno rappresentato l’incubo dei pensionati che venivano derubati dei loro soldi all’uscita dell’ufficio postale. Erano circa 26 mila l’anno nel 2006, ma secondo gli ultimi dati, nel 2015, sono calati a circa 17 mila. Altri reati, invece, non accennano a diminuire, anzi. I furti in abitazione, ad esempio, negli ultimi dieci anni sono triplicati. Ma un altro reato sta aumentando molto e sembra fare vittime soprattutto tra gli anziani: le truffe. I numeri delle statistiche crescono di anno in anno e ormai superano abbondantemente i 300mila. Inquieta il numero, ma anche le modalità più svariate con cui vengono eseguite queste truffe ai danni di persone più deboli e indifese. «I criminali si sono fatti sempre più furbi e creativi», spiega Elio Lannutti, presidente di Federconsumatori: «Sono abili a manipolare le persone e a sfruttare le loro debolezze». Questo aumento delle truffe potrebbe essere combattuto dagli stessi anziani, visto che per difendersi spesso è sufficiente adottare alcuni accorgimenti. 
«MI FA ENTRARE?» 
La tecnica principale che i truffatori utilizzano per raggirare gli anziani è quella di introdursi in casa con pretesti di vario tipo. 
Nel corso degli anni la polizia ha ricevuto innumerevoli segnalazioni in cui venivano denunciate le variazioni più creative di questo tipo di truffa. Una delle più comuni prevede che i truffatori si presentino come operai di qualche impresa che fornisce servizi: luce, acqua, gas o telefono. 
Una volta entrati, fingono di mettersi al lavoro in attesa di un momento di distrazione, per poi afferrare tutti gli oggetti di valore che trovano e allontanarsi. In altri casi i truffatori si travestono da preti, da venditori di beneficenza o da pompieri. Le possibilità e la creatività dei truffatori sono quasi infinite, ma la tecnica è sempre la stessa. 
Primo: riuscire a introdursi in casa con una scusa. Secondo: distrarre l’anziano. È più facile da fare se i truffatori sono due, ma può riuscirci anche una persona sola, ad esempio chiedendo di andare in bagno, oppure sfruttando un momento di distrazione da parte dell’anziano. 
La regola principale è non far entrare sconosciuti in casa e sospettare soprattutto delle persone che si presentano in coppia (uno che distrarrà l’anziano, l’altro che prenderà gli oggetti di valore). Poliziotti, pompieri e operai hanno tutti tesserini di riconoscimento delle proprie società ed è un diritto di chiunque chiedere a queste persone di identificarsi mostrando i propri documenti prima di farli entrare. 
APPUNTAMENTO 
È importante sapere che gli operai di luce, acqua e gas quasi mai si presentano a casa senza appuntamento. Un’altra piccola accortezza per essere certi di non essere truffati in questo modo è quella di evitare di lasciare valori ben in vista nell’appartamento: soldi e gioielli nascosti in un cassetto sono un obiettivo facile che il truffatore può prendere rapidamente, nel breve spazio di tempo in cui un anziano si distrae per rispondere al telefono. Basta tenere i propri valori in una piccola cassaforte per impedire ai truffatori di avere vita facile. 
LA PICCOLA SOMMA 
Una truffa più ingegnosa ed elaborata è quella che prevede che sia l’anziano stesso a dare, di sua spontanea volontà, dei soldi al truffatore. Anche qui, l’ingegno dei malviventi sembra non avere confini. Tra le truffe segnalate alla polizia e alle associazioni di consumatori c’è quella in cui il truffatore finge di dover consegnare dei documenti dell’Inps con cui l’anziano avrà diritto a un arretrato pensionistico che vale migliaia di euro. Per averlo, dice, è sufficiente un piccolo versamento immediato di qualche decina o centinaio di euro. Un altro tipo, invece, prevede che i truffatori dicano all’anziano che il loro figlio ha avuto un incidente o un guaio con la giustizia gli sia capitato qualcos’altro e adesso ha bisogno di una piccola cifra per uscire dall’impiccio. Una terza tipologia, infine, riporta in scena i finti operai di luce, acqua o gas, che dopo essersi introdotti in casa e aver dato un’occhiata al contatore oppure alle bollette, dicono che c’è un’integrazione da pagare e chiedono immediatamente i soldi all’anziano. 
COME REAGIRE 
Anche qui, in realtà, il modo di difendersi è abbastanza semplice: non dare denaro agli sconosciuti, per nessun motivo. Inps e società che erogano servizi non permettono ai loro dipendenti di riscuotere soldi in contanti. I passaggi di denaro, in questi casi, avvengono sempre tramite bonifico bancario o bollettino postale, quindi non bisogna fidarsi di chi chiede soldi in contanti. «Le truffe che tirano in ballo i parenti», spiega Lannutti: «Sono le più diaboliche perché sfruttano le debolezze delle persone più anziane». Ma in questi bisogna farsi furbi. Nell’epoca dei telefonini è davvero improbabile che il vostro parente non abbia altro modo di comunicare con voi che mandare un suo amico a prendere direttamente i soldi che gli servono». 
GIOCHI DI PRESTIGIO 
L’ultima categoria di truffe è quella che prevede l’utilizzo di tecniche di destrezza, manuale oppure informatica. Ad esempio, associazioni di consumatori e polizia segnalano casi in cui pensionati sono stati seguiti fino a casa dopo aver prelevato la pensione. I truffatori a quel punto suonano alla porta fingendosi impiegati dell’Inps, ma non provano ad entrare né chiedono soldi, ma dicono che c’è stato un errore nel pagamento della pensione e devono controllare il numero di serie delle banconote. Una volta ottenuti i soldi, fingono di controllarli ma, con un abile gioco di prestigio, sostituiscono le banconote vere con banconote false. Un altro tipo prevede che l’anziano acquisti da un venditore a domicilio o ambulante un bene di qualche tipo. Dopo la consegna dei soldi, il truffatore sostituisce rapidamente il pacco, lasciando l’anziano con un oggetto privo di valore tra le mani. Lo stesso tipo di truffa può avvenire anche su internet. La destrezza, in questi casi, non è quella del prestigiatore, ma dell’informatico. L’anziano può essere convinto di stare acquistando qualcosa su un noto negozio online, quando in realtà potrebbe trattarsi di un sito finto, creato apposta per spingere i più distratti a inserire i dati delle loro carte di credito. 
OCCHIO AI SOLDI 
Il modo di difendersi da queste truffe è quello di non lasciare mai i propri soldi agli sconosciuti, anche per brevi periodi di tempo o in cambio di qualche cosa. Quindi, fare acquisti soltanto da negozi nei quali si può ritornare a fare reclamo in caso qualcosa nella vendita non sia andato per il verso giusto. Su internet, accertatevi sempre che il negozio online dove fate acquisti sia noto e affidabile, chiedete ai vostri nipoti, se avete dei dubbi. Sulla rete funzionano le stesse regole della vita reale: non fidarsi degli sconosciuti e non dare soldi a nessuno senza averci prima pensato bene. Secondo Lannutti c’è un’altra regola da applicare e che deve essere tenuta presente sempre: non vergognarsi e denunciare tutto. «Spesso gli anziani si sentono umiliati e feriti per il fatto di essere stati truffati e preferiscono rimanere in silenzio e non dirlo nemmeno ai parenti», spiega il presidente di Federconsumatori: «Invece è importante denunciare immediatamente l’accaduto alla polizia, parlarne e chiedere aiuto ai propri conoscenti». Alla fine,infatti,non c’è nulla di cui vergognarsi: un errore può capitare a tutti. 
I PARENTI 
La Polizia ha stilato una serie di consigli per i figli, nipoti e parenti stretti di persone anziane. Il primo è quello di non lasciare solo chi ha una certa età anche se non si abita più insieme. «Fatevi sentire spesso e interessatevi ai loro problemi quotidiani. Ricordategli sempre di adottare tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti. Se hanno il minimo dubbio fategli capire che è importante chiedere aiuto a voi, ad un vicino di casa oppure contattare il 113», informa la Polizia sul suo sito. Se nel vostro palazzo abitano anziani soli, il consiglio è di dare la vostra disponibilità ad aiutarli in caso di bisogno.