Libero, 22 ottobre 2016
Premio Ignobel
A proposito del Nobel per la letteratura assegnato a Bob Dylan (un cantautore, sino a prova contraria), la risposta migliore forse l’ha data Bob Dylan: non ha detto una parola, ha completamente ignorato la cosa, nessun commento neanche durante i concerti, nessun comunicato, non ha neanche risposto ai messaggi dell’Accademia di Svezia. Insomma, all’apparenza non gliene frega niente. Giovedì, per dire, il suo sito ufficiale promuoveva una raccolta di testi e li annunciava come «scritti dal vincitore del premio Nobel per la Letteratura», lasciando intuire che in qualche modo l’avesse accettato: ma dopo poche ore la frase era sparita, forse dopo che Dylan l’aveva vista. Non si sa neanche se ritirerà il premio. Stai a vedere che aveva ragione Alessandro Baricco, che sfidando ogni conformismo aveva detto subito: «Non riesco a capire che cosa c’entri con la letteratura... è come se dessero un Grammy Awards (premio musicale, ndr) a Javier Marias perché c’è una bella musicalità nella sua narrativa». Sottoscriviamo. E ci limitiamo a sognare che un qualsiasi Dario Fo potesse aver avuto eguale eleganza, visto che il suo Nobel resta il più incomprensibile della storia dei Nobel: non lo capirono all’estero (perché non lo conoscevano) e non lo capirono i letterati italiani (perché non ne conoscevano le opere) e non lo capirono tanti cittadini italiani (perché non lo conoscevano) e non lo capirono altri cittadini italiani (perché lo conoscevano).