Libero, 22 ottobre 2016
Francesco vede il «Papa nero»
Un incontro storico quello avvenuto ieri mattina tra Papa Francesco e Padre Arturo Sosa Abascal, il nuovo “Papa nero”, eletto superiore generale dei gesuiti la scorsa settimana. Non è il primo incontro tra i due Papi. La prima volta si sono visti nel 1983 alla 33esima Congregazione generale, «nella quale ho conosciuto anche padre Federico Lombardi. Poi in Argentina quando era vescovo di Buenos Aires e nel settembre del 2014 a Roma quando si celebrò una bellissima liturgia nella Chiesa del Gesù per il bicentenario della ricostituzione dei Gesuiti. Dopo di che ci siamo visti 5/6 volte da quando sono diventato delegato per le case e le opere interprovinciali della Compagnia di Gesù a Roma», racconta padre Abascal che non ama essere chiamato “Papa nero” e di Francesco dice: con lui «è facile comunicare». Nell’incontro avvenuto ieri in Vaticano il nuovo preposito generale ha illustrato il senso della missione della Compagnia di Gesù. «Un servizio di fede», aveva detto Abascal nel giorno del suo insediamento, «e promozione della giustizia tenendo conto del dialogo e della diversità culturale».
Intanto ieri la Congregazione per la dottrina della Fede ha annunciato l’arrivo di un documento sulla questione della cremazione. Superata ormai da anni la condanna da parte della Chiesa per questa pratica, resta il nodo del trattamento delle ceneri. Ad resurgendum cum Christo è il titolo della nuova Istruzione. A presentarla alla stampa sarà martedì prossimo lo stesso Prefetto, il cardinale Gerhard Mueller.
Per ora il Vaticano ha reso noto solo l’oggetto del documento: «La sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione». «Conservazione», dunque, non dispersione; una indicazione chiara che arriverebbe già dal titolo. L’obiettivo è evitare il fai-da-te nella conservazione delle ceneri e mettere un freno alla pratica della dispersione. Non è infatti uniforme nel mondo l’indicazione dei vescovi su quest’ultimo aspetto, ma il richiamo più frequente è quello di dare comunque sepoltura in luoghi sacri anche alle urne cinerarie. Molto diffusa invece è la pratica delle dispersione delle ceneri o anche della loro conservazione negli ambienti domestici.
Nulla di nuovo dunque rispetto all’annuncio dello scorso anno, quando è arrivato il chiarimento che comunque le ceneri debbono trovare sepoltura in un luogo sacro. Le linee guida che verranno presentate martedì faranno da punto di riferimento per tutti gli episcopati del mondo.