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 2016  ottobre 17 Lunedì calendario

Porsche, festini e lusso
. Il principe playboy
 imbarazza Bangkok

Chissà se alla Thailandia, dopo la scomparsa del monarca che ha regnato più a lungo nella storia moderna, basterà un anno di lutto per migliorare l’immagine dell’erede al trono, un atletico 64enne detto «il principe Don Giovanni», alias il playboy della Porsche bianca che gira in jeans a taglio molto basso, tatuaggi variopinti sotto la canottiera da discoteca, tenendo in braccio il barboncino Foo Foo, nominato maresciallo dell’Aeronautica.
Sono forse tutte cattiverie della stampa come il «Guardian» o il «New York Times», ma i video degli scandali sono online su Vimeo e l’immagine descritta è sul sito del giornale tedesco «Bild». Ci si limita, qui, a mettere assieme storie già pubbliche. Meglio chiarirlo subito, perché in Thailandia si rischiano fino a 15 anni a parlar di queste cose. E quasi ogni mese qualcuno ci finisce, in carcere, o per aver scritto un insulto in un bagno pubblico, o aver parlato con un cliente di un taxi, oppure per aver inscenato un dramma teatrale allusivo, turbando, si dice, un sentimento condiviso da una nazione dove al momento un problema pressante è come trovare abbastanza tessuto nero per vestire 67 milioni d’abitanti nell’anno di lutto.

Eppure la storia del principe Maha Vajiralongkorn, che i sudditi dovranno osannare dicendo «Siamo la polvere sotto ai tuoi piedi», è troppo irresistibile. Le auto da corsa, le feste seminudi a bordo piscina in ville di lusso nel Sud della Germania, il Boeing 737 per girare il mondo, la stazione sciistica in Austria dove affittare 70 stanze con cucina e chef personale.
Ma, soprattutto, una vita sentimentale che definire travagliata è un eufemismo. È pur vero che il bisnonno Rama V ebbe 150 mogli e consorti. Ma anche il principe non scherza. 
I cortigiani che tramano per far incoronare la sorella Siridhorn non gli contestano d’aver avuto tre mogli, cosa che al giorno d’oggi è normale anche per un candidato alle presidenziali qualsiasi. Ma è il modo in cui sono finite le relazioni in quella che il «New York Times» chiama «una vita di liti bizantine».
Negli Anni 70 e 80, mentre era ancora al primo matrimonio con la cugina, stava già avendo cinque figli da un’attrice non nobile. Scaricata la parente, sposa l’attrice. Ma negli Anni 90 le cose si mettono molto male per la fascinosa 50enne. Il divorzio è brutale. Una denuncia viene affissa nel palazzo del principe: la principessa-attrice è corrotta e l’ha tradito con un soldato. Lui interrompe le comunicazioni con 4 dei 5 figli. Li priva dei titoli nobiliari e dei passaporti diplomatici. Scrive lettere ai college inglesi annunciando che non pagherà più la loro retta. 
Dal terzo matrimonio, sempre con una non-nobile, Srirasmi Suwadee, nel 2001 nasce il principino Dipangkorn Rasmijoti. Ma la popolarità del principe subisce uno smacco quando viene diffuso un video a bordo piscina nella sua villa da milionario in Baviera, in cui si vede la principessa consorte festeggiare i 30 anni indossando solo un perizoma e tacchi alti, con la servitù che si prostra di fronte a lei e al maresciallo-barboncino Foo Foo, mentre mangiano la torta seduti a terra. 
Il matrimonio finisce nel 2014. E finisce male anche per alcuni parenti dell’ex moglie, arrestati e condannati per traffico d’armi, riciclaggio, bische clandestine, contrabbando di petrolio, e, ovvio, lesa maestà. L’ex consorte perde il titolo nobiliare. Ma altri dell’entourage principesco sono coinvolti nelle purghe. Per esempio, un agente del seguito scompare e viene cremato senza autopsia. «Era solo stressato», dirà il portavoce della polizia, «e s’è buttato da un palazzo». Dei tre assistenti del principe arrestati, due muoiono in prigione. Qualche guaio d’immagine c’è.
Allora lo scorso dicembre il principe s’è lanciato in una corsa in bici per il centro di Bangkok: «Bike for Dad», vai in bici per il papà della Thailandia, il re appena deceduto. E sono circolati video del principe che conversa paternamente con il principino in Baviera. 
Il carattere di chi occuperà il trono è fondamentale. Il re appena defunto è stato il delicato ago della bilancia dei precari equilibri tra la giunta militare al potere e i sudditi che vorrebbero una monarchia più simbolica, come in Europa o Giappone, e il ripristino della democrazia parlamentare.

È iniziata quindi, con quella biciclettata pubblicitaria, la campagna-immagine che sancisce l’appoggio della giunta all’incoronazione dell’erede maschio. Il quale ora ha come fidanzata un’assistente di volo descritta da un ex ministro degli Esteri come «donna molto vivace e intelligente. Che sa sciare. Sa andare in bici. Ama la musica. Sa quali sono i buoni vini italiani». Ma questo non spiega come mai sia stata nominata luogotenente generale dell’esercito.