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 2016  ottobre 15 Sabato calendario

Lunedì parte il nuovo BTp Italia

Partirà lunedì il nuovo BTp Italia, la decima emissione di uno strumento che finora ha consentito al Tesoro di raccogliere 110 miliardi di euro. Per la nuova tranche il direttore del debito pubblico del Mef, Maria Cannata, non ha fatto previsioni, limitandosi a dire che «le ultime emissioni sono state in un range che ci va bene» tenendo in conto che con l’ultimo collocamento di aprile sono stati raccolti 8 miliardi di euro, in linea con le emissioni precedenti. Parlando al convegno organizzato da AssiomForex, Cannata non ha negato che il calo dei tassi di interesse stia aiutando a ridurre il costo dello stock del debito pubblico che viaggia poco sopra il 3% ed è «destinato a scendere ancora», così come il costo medio del finanziamento allo 0,52%, un contesto di mercato di bassi tassi favorevole «ma che non può durare all’infinito». Lo dimostrano i rumors degli ultimi giorni di un cambiamento della politica monetaria della Bce, notizie smentite ma sufficienti per create tensioni sui tassi che si aggiungono alle attese sulla scadenza referendaria guardata con apprensione dagli investitori internazionali. La conseguenza è stato il divario dello spread con la Spagna «perché l’Italia in questo momento è percepita come più rischiosa» benché a Madrid sia senza governo da quasi un anno.
Intanto, si guardano i risultati. Come l’emissione del BTp a 50 anni collocato con una cedola del 2,8%, sottoscritto in prevalenza da investitori esteri – «siamo rimasti sorpresi dalla quantità del numero di ordini oltre 18 miliardi di euro» – una scadenza che ha contribuito all’allungamento della vita media del debito, «obiettivo molto sfidante, dato che il 2016 è un anno con poche scadenze, però ci stiamo riuscendo. La vita media del debito si sta allungando: a fine settembre era a 6,8 anni. L’obiettivo è arrivare a 7 anni, anche se non è facile perché lo stock pesa molto», ha aggiunto il direttore del Mef. Intanto attraverso le quattro operazioni di concambio e buy back il debito nominale si è ridotto di 2,128 miliardi di euro. In prospettiva, Cannata prevede per il 2017 maggiori titoli in scadenza che potrebbero aumentare le emissioni totali rispetto a quelle di quest’anno, pari a 383 miliardi di euro, portandole attorno ai 400 miliardi.
A creare incertezza sul mercato resta il problema delle banche e dello stock accumulato di Non performing loans (Npl): «Il mercato guarda con preoccupazione agli Npl» – ha detto Lorenzo Codogno visiting professor alla London School of Economics ed ex direttore delle analisi economiche e finanziarie del Mef il quale si è detto favorevole a una «soluzione privata», pur «sapendo che è rischiosa, in quanto se qualcosa andasse male non ci sarebbe un paracadute». Una fase delicata aggravata dalle attese sul referendum «che dovrà essere gestita con molta cautela».