Il Sole 24 Ore, 13 ottobre 2016
L’appeal dell’Italia ai massimi storici
L’Italia si è rimessa in moto e adesso corre veloce, con l’ambizione di giocare un ruolo da protagonista in un mercato mondiale che cresce e genera un giro d’affari importante. Per il turismo italiano è un momento magico: la prima parte del 2016 si è chiusa con una crescita delle presenze pari a circa il 10%, anche in virtù della situazione geopolitica del bacino mediterraneo che ha finito per premiare le mete che, come l’Italia, sono percepite come più sicure (si veda articolo in basso).
Il tutto in un quadro globale che vede il settore crescere del 3,6% (lo dice l’Unwto, l’organizzazione mondiale del turismo), così da posizionarsi al terzo posto per valore economico dopo combustibili e chimica, prima di alimentari e automotive. Il fatturato mondiale, compresi i trasporti, è di oltre 1.400 miliardi, qualcosa come quattro miliardi al giorno. In che modo capitalizzare questo momento?
Se ne parlerà a Rimini Fiera dove, da oggi al 15 ottobre si svolge l’edizione 2016 di Ttg Incontri, il più importante marketplace italiano dedicato al turismo, fra i primissimi d’Europa. Un evento per il quale sono attesi 65mila visitatori, tra cui più di mille buyer provenienti da 85 Paesi. «Questa edizione – spiega Paolo Audino, direttore della business unit Tourism & transport di Rimini Fiera – si preannuncia da record e con importanti ricadute sia sul fronte del prodotto sia su quello dell’innovazione tecnologica». Si continua con un format all’insegna delle contaminazioni, perché «il cliente – prosegue Audino – oggi vive un’esperienza complessa, che lo mette in relazione con persone, prodotti, tecnologie, soluzioni: mettere sotto lo stesso tetto il prodotto, la sua progettazione e ideazione, l’intermediazione di primo e secondo livello permette ai professionisti di cogliere tendenze e visualizzare nuovi scenari». Gli fa eco Lorenzo Cagnoni, presidente di Rimini Fiera che annuncia «progetti di sviluppo su scala internazionale, motivati dal condiviso obiettivo che il turismo sia un’industria di valore nella quale l’Italia merita di occupare un gradino più alto nel mondo».
L’estate del boom E in effetti, dopo un’estate come quella che ci lasciamo alle spalle, ci sono tutte le premesse per spingere forte sull’acceleratore. Secondo i dati di Federalberghi, nella bella stagione è cresciuto il numero degli italiani che hanno trascorso almeno una notte fuori: sono infatti circa il 55%, pari a 33,3 milioni, le persone che hanno già fatto o si apprestano a fare vacanze, per un incremento del 9,5% sul 2015. La durata media quest’anno è di 11 notti contro le otto dell’anno scorso e nel 74,5% dei casi (quasi 25 milioni) gli italiani restano in Italia, mentre nel 25,5% dei casi (quasi 8,5 milioni) vanno all’estero. «Questo incremento – ha avuto modo di spiegare il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – si rifletterà anche sul giro d’affari che chiuderà con un +17,2% passando dai 18,3 miliardi del 2015 ai 21,5 miliardi di quest’anno». Tra le mete preferite sia da italiani che stranieri quelle tradizionali delle località balneari. Quasi il 62% preferisce il mare della Penisola o delle due isole maggiori, mentre quasi l’11% si riversa nelle suggestive e numerose isole minori. Molto gettonate questa estate le destinazioni di Puglia (con ottime performance del Salento), Emilia Romagna, Toscana e Sicilia. Sempre apprezzate e frequentate le città d’arte. L’albergo resta ancora la struttura preferita da italiani e stranieri per soggiornare anche in vacanza. È stato scelto dal 27% dei turisti contro il 24,5 del 2015. Seguono le case di proprietà (13%), i villaggi vacanza (12%), residence (8,7%) e campeggi (5,4%). Si stanno comunque sempre più imponendo le soluzioni alternative, a cominciare dai soggiorni in abitazioni private. Il positivo andamento dei flussi turistici ha avuto immediate ricadute sull’occupazione del settore. Nel 2016 le aziende sono aumentate del 2,2% per un totale di 9,366 unità in più, mentre gli addetti sono cresciuti del 4,3% (+64mila).
L’albergo non perde appeal
L’aumento più consistente degli addetti si è registrato nelle strutture ricettive: infatti si è passati dai 245.138 di agosto 2015 ai 259.740 di quest’anno, con un’accelerazione del 6%. Bene anche i flussi transitati attraverso le agenzie di viaggio che, secondo Gfk, registrano una crescita contenuta (+1% in termini di fatturato complessivo) per i servizi commercializzati dalle agenzie di viaggio (come per esempio i prodotti dei tour operator, crociere e biglietti aerei), rispetto allo stesso periodo anno precedente. Trend positivo anche per quanto riguarda il fatturato complessivo dei pacchetti commercializzati dalle agenzie di viaggio (+1%). Più sostenuta invece la crescita del fatturato originato dai soggiorni, che registra un +15% rispetto all’estate 2015. Confermato, sul versante agenzie, il boom della destinazione Italia, che qui registra una crescita di ben il 24% rispetto allo scorso anno.
Il contributo degli stranieri
All’incremento di circa il 10% delle presenze complessive, hanno contribuito in maniera sensibile i turisti stranieri, fra i quali si nota una prevalenza di arrivi di tedeschi, francesi e inglesi e, anche se in misura evidentemente minore, dagli Emirati Arabi, dagli Usa e dall’Australia. Inoltre nel 2016 anche il mercato turistico russo è risultato nuovamente interessato ai pacchetti-vacanza in Italia dopo anni di andamento negativo. E se gli Stati Uniti, primo Paese per la domanda turistica al mondo con una spesa di 178 miliardi l’anno, rappresentano la “vecchia fiamma” della destinazione Italia, il nuovo amore si chiama Cina, secondo spender globale con 114 miliardi messi in movimento. Non è un caso se proprio alla Repubblica Popolare, Paese presente con 40 buyer, e alle “opportunità di sviluppo turistico e cooperazione tra imprese e mercati”, Ttg dedicherà uno speciale forum venerdì 14 ottobre.