la Repubblica, 14 ottobre 2016
I notai greci sfidano la Troika e bloccano le aste delle case pignorate
Alexis Tsipras e i proprietari di casa greci in ritardo sulle rate del mutuo sfidano la ex-Troika grazie al sostegno del più improbabile degli alleati: i notai ellenici. Le regole imposte dai creditori sono (in teoria) ferree: Atene per salvare le banche deve mettere all’asta le case dei clienti morosi. Le fasce più deboli della popolazione, grazie a un meccanismo di fasce di reddito, sono protette. Ma per gli altri – abitazioni principali comprese – non ci sono eccezioni. E da qualche settimana i tribunali avrebbero dovuto iniziare le vendite.
L’iter della procedura imposta dai creditori però, come capita spesso sotto il Partenone, è stato più complesso del previsto. In tutto il paese sono scattate manifestazioni per bloccare le aste immobiliari. A Salonicco ci sono stati pure alcuni scontri tra la polizia e le persone scese in piazza per protestare contro lo sfratto di un disabile con sei figli in ritardo con i pagamenti dopo il crac della sua piccola azienda.
E proprio quando Tsipras sembrava più in difficoltà a gestire la protesta sociale e i malumori della base di Syriza, in suo aiuto sono arrivati i notai. Il contenuto dei provvedimenti previsti dal memorandum è troppo incerto, hanno detto i loro rappresentanti, servono chiarimenti. E in attesa che qualcuno spieghi meglio cosa fare, hanno deciso di disertare le aste, rendendole in sostanza impossibili.
Il governo ha colto la palla al balzo. Tsipras ha annunciato lo stop all’operazione. E ha annunciato una revisione delle regole che dovrebbe rinviare a fine del 2017 la vendita forzata delle prime case pignorate.
La palla passa ora a Bruxelles che nei prossimi giorni dovrebbe sbloccare una nuova tranche di prestiti da 2,8 miliardi. Molti greci senza alcun problema economico – è il sospetto dei creditori – hanno smesso di pagare le rate approfittando della moratoria sui sequestri. Ma con la Brexit che incombe e le divisioni nella Ue, è possibile che l’Unione incassi lo smacco, apra il portafoglio e – grazie ai notai – regali una boccata d’ossigeno al governo ellenico.