Corriere della Sera, 9 ottobre 2016
Tutto quello che c’è da sapere su Peppa Pig
«Sgrunt!». Peppa Pig è nata così, dal grugnito. Quello è stato lo spunto creativo, era il 2004, e il personaggio più amato da un’intera generazione di bambini poteva essere un cinghiale. «Poi abbiamo deciso che Peppa sarebbe stata un maiale: sono animali intelligenti, simpatici e amano il fango!». E a tutti, com’è noto, piace saltare nelle pozzanghere di fango: al punto che Peppa e il suo motto, nel giro di un decennio, hanno fatto il giro del mondo fino ad arrivare anche in Cina.
Il cartone animato ora è trasmesso in 180 Paesi, tradotto in 40 lingue, e tra giocattoli, libri, dvd e app, il brand genera un miliardo di dollari all’anno. A raccontarlo al Corriere sono Neville Astley e Phil Davies, due inglesi sessantenni che dopo anni passati a realizzare pubblicità e cortometraggi – ottenendo nomination agli Oscar e vincendo decine di premi —, hanno deciso di realizzare una serie tv per bambini. «Però ne volevamo una fatta bene, non uno di quei cartoni che ci sono oggi creati apposta per poi vendere giocattoli e merchandising vario – racconta Davies, il produttore —. Volevamo da subito che Peppa fosse puro spunto creativo, che le sue storie fossero il vertice del suo successo. Il resto è venuto da sé. Perché abbiamo fatto, e stiamo ancora facendo, un lavoro di grande qualità».
Peppa è un cartone animato semplice, infantile nel tratto e nella narrazione. Che molti giudicano semplicistico, che potrebbe essere realizzato da un bambino. «Ma non è così, il mondo della Famiglia Pig è figlio di una grande complessità, dello studio e dell’amore che ci sono dietro». Ora è Astley che parla: lui insieme a Mark Baker è il creatore di Peppa. Con loro lavorano solo altre 20 persone, un piccolo team che compone lo Studio Abd. Praticamente una famiglia allargata, quella di Peppa, che è stata da poco in vacanza di gruppo in Italia. Si chiama «team building», rivela la passione che il gruppo mette nel lavoro, anche perché lo scopo del viaggio era visitare «Il Mondo di Peppa Pig», l’attrazione proposta da Leolandia, il parco giochi di Capriate (Bergamo).
Quello della maialina è un mondo semplice – «Ma il grande design è semplice, basta guardare Apple» – per il motivo che è anche la chiave del successo della serie: tutto quello che accade è visto dalla prospettiva di Peppa. Cioè di una «bimba» di 4 anni. «Il mondo è idealizzato, le cose vanno sempre come dovrebbero andare», raccontano Astley e Davies. «Il sole brilla nel cielo, e quando piove accade di colpo, così come di colpo smette». È la realtà così come se la immagina un bambino, senza complessità, con le colline che salgono ripide e dove tutto, amici e negozi, è sempre dietro l’angolo. «In un episodio Peppa deve prendere l’autobus. Mamma Pig le spiega che arriverà alle 10, e quando l’orologio sulla fermata segna le 10 precise il bus arriva. Non esistono sfumature. È il mondo dei bambini». Che sono tutti uguali, in tutto il pianeta. Fatte salve le debite differenze culturali. E infatti la serie è anche intrisa di un po’ di british humor, capace di strappare un sorriso anche ai genitori. I due creativi un po’ si stupiscono di questa annotazione: «Non era nella nostra intenzione, in realtà». Poi Astley ammette: «Ma non volevamo neanche che Peppa e gli altri animali che compongono il suo mondo fossero, diciamo, creature aliene. Dovevano essere personaggi, persone, reali: Papà Pig per esempio è mio papà. E quindi è inevitabile che Peppa sia un po’ anche “figlia della Regina”».
Adesso, dunque, è uscita dall’Europa. La Brexit è un argomento di cui Astley e Davies vogliono parlare, quasi un po’ se ne scusano. «Peppa avrebbe detto che è una cosa “bla bla bla” da adulti, ma Papà Pig l’avrebbe letto sul giornale e si sarebbe indignato».
L’uscita della Gran Bretagna dall’Ue potrebbe essere lo spunto creativo di una delle prossime storie di Peppa: dopo che a dicembre nei cinema ci sarà un film di Peppa, 52 nuovi episodi arriveranno in Italia nel 2017. E ognuno come sempre sarà nato dalla vita vissuta del trio Astley-Baker-Davies. «TinyLand» per esempio è una delle nuove puntate e l’idea è nata visitando, nel 2015, la Mini Italia ospitata all’interno di Leolandia. E dopo un’altra delle vacanze di gruppo dello Studio Abd, anche Peppa è andata in ferie con la sua famiglia in Italia. «Lì ha incontrato una nuova amica, Gabriella Capra», concludono i due inglesi. «Abbiamo scoperto poi che è il nome di una signora reale in Italia. Che da allora ci sta tartassando perché vuole che cambiamo il nome al personaggio». Peppa dunque non piace proprio a tutti. Ma quasi.