la Repubblica, 8 ottobre 2016
Le due suore che si sposano e quella tristezza sul volto del Papa
«Quanta tristezza sul volto del Papa quando gli ho letto la notizia delle due “suore” spose!». Così scrive su Twitter monsignor Angelo Becciu, sostituto della segreteria di Stato vaticana, riferendosi all’intervista che Repubblica ha fatto ieri a suor Federica e a suor Isabel, le due religiose che hanno lasciato le loro comunità e si sono unite civilmente nei giorni scorsi a Pinerolo.
Becciu è sceso a Santa Marta, dove abita Bergoglio, nella mattinata di ieri. Ha mostrato al Papa una copia di
con l’intervista. Francesco non ha commentato, seppure abbia avuto una reazione amara. Perché? Non tanto per la scelta delle due religiose, raccontano in Vaticano. Quanto per il racconto che le stesse hanno fatto della vita di religiosi e religiose che per non dare scandalo, e continuare a condurre un’esistenza «comoda e falsa», vivrebbero clandestinamente la propria omosessualità. Un conto, spiegano Oltretevere, è lasciare l’abito, un altro è accusare, per altro senza fare nomi, l’ipotetica ipocrisia di altri.
Becciu non è solito intervenire su Twitter. Se l’ha fatto evidentemente l’amarezza del Papa era cosa non da poco. Bergoglio aveva seguito già una settimana fa la vicenda delle due suore. Anche allora aveva preferito non dire nulla. E nemmeno ha reagito, ieri, alla richiesta di comprensione che nell’intervista le due religiose hanno inviato proprio a lui. «Il Papa ha detto: “Chi sono io per giudicare?”. Ecco: nessuno dovrebbe permettersi di giudicare. Quella frase ci ha aperto il cuore», hanno sottolineato suor Federica e suor Isabel. Il Papa ha avuto semplicemente una smorfia di amarezza. Beninteso, lui è per accogliere a braccia aperte ogni persona, omosessuali compresi. Ma quando ex religiosi, come fu il caso di Krzysztof Charamsa, teologo dell’ex Sant’Uffizio che un anno fa lasciò il Vaticano dichiarandosi gay, accusano di omofobia la Chiesa alla quale hanno appartenuto per anni, le cose cambiano.
Entrambe le religiose hanno 44 anni. Federica è originaria del Sud Italia mentre Isabel è sudamericana. Si sono dette “sì” lo scorso 28 settembre, nel Municipio di Pinerolo, nel Torinese. A celebrare l’unione civile è stato il sindaco Luca Salvai, del Movimento 5 Stelle. «Il nostro amore – hanno confidato al giornale – è un dono di Dio: nessuno può impedirlo». Non è stato facile: «Ci siamo sentite sole, di più, abbandonate. Ma qualche consorella ci ha incoraggiato: “Se avessi la vostra età lo farei anch’io”». E hanno raccontato anche dove e come si conobbero e il momento in cui scoccò la scintilla: «Da suore missionarie, durante un viaggio in Guinea Bissau. Insieme ci siamo trovate a lavorare al fianco dei più poveri, come è sempre avvenuto da quando, ventenni, abbiamo preso il velo. Lì abbiamo capito che al mosaico della nostra vocazione si aggiungeva una nuova tessera».