Corriere della Sera, 7 ottobre 2016
Arriva l’uragano Matthew, Obama invita a fuggire
«Non pensate a proteggere i vostri averi, pensate alla vostra vita: ne avete solo una, mettetevi al sicuro». È disperato l’appello del sindaco di Daytona Beach, Derrick Henry, ai suoi cittadini che non prendono troppo sul serio l’emergenza. Mentre «Matthew», un uragano potentissimo che ha già ucciso 264 abitanti delle isole caraibiche sta per raggiungere le coste della Florida, le autorità di questo Stato, della Georgia e del South Carolina, le altre due regioni che rischiano le maggiori devastazioni, faticano a convincere le popolazioni costiere ad abbandonare i loro alloggi.
Complessivamente sono due milioni gli americani che hanno ricevuto l’ordine di evacuazione. «Ma da noi», dice il sindaco di Palm Beach, la località balneare più elegante della costa che è sulla traiettoria di questo micidiale uragano di categoria 4, «più della metà dei residenti ha scelto di non muoversi». Non sono bastati né i ripetuti appelli del presidente Obama («evacuate senza esitare») che ha dichiarato lo stato d’emergenza, né il monito del governatore della Florida: «Questo è un uragano serio: vi ucciderà».
Stessa situazione più a nord, in South Carolina, dove l’uragano dovrebbe arrivare sabato dopo essersi abbattuto all’alba di oggi, venerdì, sulla costa della Florida. I residenti dell’area di Charleston, quella più a rischio, hanno ricevuto l’ordine di abbandonare le loro case: circa 175 mila abitanti hanno obbedito, allontanandosi dalla costa sulle autostrade trasformate in vie di comunicazione a senso unico, ma altri 200 mila hanno scelto di restare, suscitando la reazione irata delle autorità locali: «Andate via ora, non chiedeteci di venire a prendervi quando arriveranno onde alte metri, non mettete in pericolo la vita dei soccorritori».
A quattro anni di distanza dall’ultimo grande uragano, «Sandy», che salì fino a New York, gli americani sembrano piuttosto rilassati davanti alla minaccia di questi fenomeni naturali capricciosi, che a volte cambiano direzione o perdono potenza all’improvviso. Ma «Matthew», per ora, rientra nella categoria delle tempeste più devastanti con venti che soffiano alla velocità di 230 chilometri all’ora. Ha distrutto tutto quello che ha trovato lungo il suo percorso, accanendosi soprattutto sulla già disastrata Haiti dove le vittime sono state più di cento.
Secondo i meteorologi l’uragano potrebbe abbattersi oggi sulla costa della Florida con tutta la sua potenza e piegare poi verso nord raggiungendo le località costiere della Georgia e della South Carolina con venti soltanto leggermente meno potenti: 100-110 miglia, l’equivalente di circa 170 chilometri l’ora.
I residenti che rifiutano di trasferirsi spesso sono consapevoli del pericolo, ma decidono di rischiare: sperano che la traiettoria dell’uragano li risparmi. A Daytona Beach, per esempio, scommettono sulla loro buona stella che da quarant’anni li tiene al riparo dalle peggiori catastrofi. Ma questo, avvertono i meteorologi, è un uragano che, oltre a lasciare senza elettricità molte località costiere, produrrà un’onda di marea alta 3-4 metri, capace di travolgere tutto ciò che è stato costruito al livello del mare.