Corriere della Sera, 7 ottobre 2016
Una stretta per Ama e Atac, parola del neoassessore Colomban
ROMA Norme anticorruzione e antiassenteismo, nuova disciplina di permessi e assunzioni: Massimo Colomban, appena nominato assessore alle Partecipate, introduce un codice etico «rigido» per le 27 municipalizzate e per i dipendenti del Comune. È il primo impatto dei due uomini nuovi – l’altro è l’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo – nella squadra di Virginia Raggi. La sindaca ha ammesso: «Sarebbe ipocrita negarlo, abbiamo avuto qualche difficoltà che tuttavia ci ha aiutato a crescere. Nessuno di noi aveva mai fatto questo, ma procediamo con determinazione». Una stoccata arriva intanto da Losanna, dove il Cio torna sulle Olimpiadi dopo il «no» del Campidoglio: «Qui non è arrivata nessuna lettera dal Comune. Del resto è il Coni a ritirare eventualmente la candidatura. Forse la sindaca non conosce le nostre procedure».
La giunta Raggi è quasi al completo. Mancano ancora capo gabinetto e segretario generale, ma la maggioranza M5S pensa a voltare pagina. Nel pomeriggio sono stati i due nuovi assessori a illustrare le loro idee. Mazzillo, dopo aver relazionato in Assemblea dei «conti non in ordine» e risposto all’attacco della capogruppo pd Michela De Biase, è entrato nel merito del maxidebito (circa 13,5 miliardi di euro): «Non siamo al dissesto finanziario: il Comune ha un debito coperto da finanziamenti che si aggira intorno ai 1,2 miliardi di euro. Nel 2008 invece di commissariare un Comune si è commissariato un debito: questa è l’anomalia. Riporteremo i conti in ordine». Il come lo spiega Colomban: «No a licenziamenti e a privatizzazioni. Ma se sarà necessaria una partnership con i privati, perché no?».
La grande incognita è la sorte di Ama e in generale quella del ciclo rifiuti della Capitale. Una partita che vale in potenza un miliardo di euro nei prossimi dieci anni e nella quale entra anche la Regione. La partenza non è stata delle migliori: nel trascrivere in una delibera le tariffe aggiornate di conferimento negli impianti della E.Giovi, il dirigente incaricato ha riportato un 139,77 euro a tonnellata più alto non solo dei 116,35 euro che Ama aveva spuntato ma anche dei 135,62 euro chiesti in origine dal ras dei rifiuti Manlio Cerroni. Per l’azienda è un buco da 30 milioni di euro per mancati introiti. Per questo Zingaretti pensa a un super consulente che controlli eventuali altre sviste e dia una linea compatibile con il piano industriale lasciato per Ama dall’ex presidente Daniele Fortini, il grande avversario di Paola Muraro. Che, ieri, intervenendo in tv al talk show «Piazza Pulita» su La7 ha dichiarato di non aver detto di essere indagata «perché la situazione non era ancora chiara per me». Quanto all’ipotesi dimissioni «la tentazione – ha detto – non sarebbe umano non averla dopo l’attacco mediatico senza precedenti nei miei confronti».
Un altro episodio, che la Questura minimizza, segna la giornata. Il ritrovamento di due batterie con dei fili, ordigno inoffensivo, forse un avvertimento, davanti lo studio dell’avvocato Paolo Saolini, dello staff del vice sindaco Daniele Frongia. «Diamo fastidio, non dobbiamo spaventarci. Nessuno va lasciato solo», scrive Beppe Grillo, ripreso dalla Raggi.