Corriere della Sera, 2 ottobre 2016
Scontro tra Europa e Stati Uniti sui bilanci delle grandi banche
BERLINO C’è uno scontro a Basilea. Lì, nel Comitato per la supervisione bancaria, le banche centrali dei maggiori Paesi decidono le regole da applicare alle banche per renderle solide: in genere, poco si sa di cosa si parli. Ora, però, sta venendo alla luce una disputa di rilievo su nuove norme che dovrebbero essere introdotte a livello internazionale. Sono in genere chiamate norme di Basilea 4, più stringenti di quelle di Basilea 3 in vigore o previste per i prossimi anni: dovrebbero essere presentate in dicembre. Lo scontro è serio ed è tra America, che vuole un rispetto rigido degli standard creati per ridurre i rischi bancari, ed Europa, che vuole mantenere la possibilità che gli istituti di credito usino propri modelli interni per calcolare i rischi e ottenere uno sconto sugli standard.
L’impostazione americana, che a Basilea sta trovando ascolto, provocherebbe un aumento consistente dei requisiti di capitale per un certo numero di banche europee, cioè le costringerebbe a dotarsi di più risorse a protezione di ogni euro che impiegano. Due giorni fa, dunque, il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis ha fatto sapere che si opporrà alle nuove regole. Il fatto è che negli anni post Grande Crisi i requisiti di capitale sono già saliti molto e le banche si sono in genere adeguate. A Basilea si era promesso che le nuove norme sarebbero state leggere proprio per non creare difficoltà agli istituti e incertezze sui mercati. In realtà, le bozze in discussione prevedono regole che richiederebbero aumenti di capitale consistenti, il che per alcune banche europee è problematico: se impossibilitate a raccogliere denaro sui mercati, dovrebbero ridimensionare la propria attività per ridurre i rischi e rimanere nei parametri.
Il sistema bancario europeo è più fragile di quello americano. Alla Commissione Ue sanno che ha bisogno di ristrutturarsi ma ritengono che le nuove norme creerebbero crisi serie. Per questo conducono una battaglia a Basilea per attenuarle. Gli americani sospettano invece che i modelli interni usati in Europa, e quindi il non rispetto rigido degli standard, spesso servano ad aggirare le norme e nascondano margini di rischiosità con pericoli per l’intero sistema finanziario globale.
È che tra Europa e America il banking è diverso. Da noi, molte più attività sono registrate nei bilanci delle banche: per esempio i mutui, che negli Usa sono in capo alle imprese sostenute dallo Stato Fannie Mae e Freddie Mac; e i finanziamenti alle grandi imprese, che in America avvengono per lo più in Borsa. Dopo la crisi finanziaria, Washington ha emanato il Dodd-Frank Act, sulla base del quale le banche non possono andare sotto un pavimento standard che calcola i requisiti patrimoniali delle banche: vogliono che tutto il mondo segua questo metodo. In Europa, invece, il rispetto rigido dello standard sarebbe più oneroso, dal momento che nei bilanci ci sono più cose. Da qui lo scontro, con alcuni Paesi – soprattutto Francia, Olanda, Danimarca, Svezia – determinati a opporsi a una Basilea 4 onerosa.