Il Messaggero, 2 ottobre 2016
L’Eroica, la più bella corsa per bici storiche
Benvenuti nel Chianti, terra di borghi, vigneti e pedali. Alle cinque di stamattina, ancora al buio, cinquemila innamorati della bici hanno iniziato a partire dalla piazza di Gaiole verso il castello di Brolio, i vigneti più famosi della Toscana e gli austeri paesaggi delle Crete. Quelli impegnati sull’anello più lungo, 209 chilometri (gli altri ne misurano 46, 75, 115 e 135), torneranno alla base quando mancherà poco al tramonto. Gli ultimi arriveranno a notte fonda.
ESPERIENZA
L’Eroica, la più importante manifestazione per bici storiche d’Italia, è giunta alla ventesima edizione. E continua a crescere in modo esponenziale. Non per il numero degli iscritti, limitato per evitare ingorghi e garantire un’esperienza piacevole (anche se dura) a tutti. Ma per il fatturato, l’interesse, la diffusione nel mondo. Quest’anno, a pedalare sulle strade e sulle carrarecce del Senese saranno appassionati provenienti da 65 Paesi. Stati Uniti, Svizzera, Francia, Gran Bretagna e Germania sono presenti con centinaia di iscritti, ma sono rappresentati anche l’Afghanistan, la Bielorussia, il Mali, il Madagascar e le Isole Cayman.
Saranno al via campioni del ciclismo del passato come Felice Gimondi, che indosserà la maglia rosa del Giro d’Italia vinta nel 1967, e personaggi noti come il cantante rock Piero Pelù. A raccontare l’edizione 2016 dell’Eroica sono un centinaio tra giornalisti, fotografi e cameraman. Per la prima volta, l’evento viene trasmesso in diretta dalla RAI.
«Abbiamo iniziato per gioco, per divertirci e per tutelare le strade sterrate del Chianti che rischiavano di essere cancellate dall’asfalto» spiega Giancarlo Brocci, il medico di Gaiole che insieme a un piccolo gruppo di amici ha ideato nel 1997 l’Eroica. «Volevamo far riscoprire il ciclismo, uno sport che ha avuto un ruolo importante nella cultura del Novecento italiano, e che oggi è poco seguito dai media»
LA STORIA
Alla prima edizione i partecipanti sono stati 92. Dopo qualche anno in sordina, l’Eroica è esplosa. Hanno contribuito al successo le regole per l’ammissione delle bici. Per partecipare non c’è bisogno di una bici d’antiquariato, roba da ricchi, ma di una bicicletta da corsa con quarant’anni alle spalle, quella del babbo o del nonno ritrovata nel garage o in cantina. Vietatissime le mountain-bike e affini. A Gaiole, nei giorni dell’Eroica, vengono proposti spettacoli, convegni e degustazioni di Chianti. Nel resto dell’anno ci sono le manifestazioni connesse, come l’Eroica primavera che si corre intorno a Buonconvento, e l’Eroica Running riservata ai podisti. Dal 2013, quando un partecipante arrivato da Tokyo, tornato a casa, ha lanciato l’Eroica Japan, eventi collegati alla ciclostorica di Gaiole sono stati organizzati in Inghilterra, in California, in Olanda, in Sudafrica e in Spagna. Domenica 4 dicembre debutta l’Eroica Punta del Este, in Uruguay. Nell’estate 2017 nascerà l’Eroica Dolomiti.
ECONOMIA«Tra le manifestazioni legate alla bici, l’attenzione dei media per l’Eroica è seconda solo a quella per il Giro d’Italia. Il nostro è un modello di Made in Italy vincente» spiega Livio Iacovella, addetto-stampa dell’evento. Oltre ai cinquemila partecipanti, nei giorni che precedono l’Eroica, arrivano a Gaiole e nei borghi vicini migliaia di familiari e di appassionati della bici.
L’impatto sull’economia del territorio è moltiplicato dal percorso permanente dell’Eroica, un itinerario di 205 chilometri indicato da cartelli e attrezzato con noleggi di bici, con alberghi bike-friendly dove il cliente stanco e infangato viene accolto con un piatto caldo e un sorriso, con servizi di trasporto bagagli e officine per la riparazione dei mezzi. Si ispirano in un modo o nell’altro all’Eroica le altre 62 ciclostoriche italiane non collegate alla manifestazione di Gaiole. Tra una settimana, il 9 ottobre, partirà dalle Terme di Caracalla L’Imperiale, la più importante del Lazio, che percorrerà l’Appia Antica e le strade dei Castelli Romani. Nell’elenco, che include ben 14 pedalate in Toscana, spiccano la Furiosa di Ferrara, l’Etrusca di Bolgheri e la Francescana di Foligno.
Per chi la vive, però, l’Eroica non è business ma una straordinaria avventura. Una faticata autentica, complicata dalla fragilità del mezzo. Un inno al ciclismo del passato, ispirato alle imprese di Coppi e Bartali.