Il Messaggero, 2 ottobre 2016
Catalogo dei politici convertiti al M5s
Dopo i casi degli assessori della Capitale con precedente militanza nel Pd o vicinanza alla Lega Nord, da Torino a Bagheria spuntano decine di casi di traslochi verso il M5S, irresistibile calamita del nuovo potere nelle città. Tutto parte con il grande e inaspettato risultato delle politiche 2013.
Così, mentre Beppe Grillo ha fatto una bandiera della purezza politica dei suoi candidati, da Nord a Sud, molti consiglieri, assessori e perfino candidati sindaci del M5S in realtà celano solide radici nei partiti tradizionali, in primis Pd ma anche estrema sinistra, centrodestra e Lega Nord, a riprova che nel movimento le regole valgono sì ma a seconda dei casi. Fino a sfociare nelle ultime vicende che riguardano l’amministrazione della Capitale, con il neoassessore Andrea Mazzillo ex Pd. Stessa militanza per Luca Bergamo, del resto, l’attuale assessore alla Cultura della giunta di Virginia Raggi che ha un passato di vicinanza a Francesco Rutelli. Per finire con il nuovo assessore alle Partecipate, Massimo Colomban, industriale e presidente di un’associazione di imprese che nel 2010 si è schierata con il leghista Luca Zaia alle regionali del Veneto.
Ma lasciando i nomi che riguardano il Campidoglio, il trasbordo verso M5s è stato, in questi ultimi tre anni, incessante. Molto dipende dalla straordinaria crescita del movimento e delle amministrazioni controllate. Nel 2012 venne considerato un grande successo aver conquistato quattro comuni: Parma, Comacchio, Mira e Sarego.
DA 4 A 38 COMUNI
Oggi vanta 38 sindaci, centinaia di assessori e consiglieri comunali oltre ai 91 deputati, 35 senatori e 88 consiglieri regionali. Attualmente le regole del M5S prevedono che chi entra nel movimento non debba essere iscritto a nessun altro partito o movimento o far parte della massoneria. Regola che verrà inasprita con il nuovo regolamento che prevede anche il divieto di semplice militanza in altre formazioni.
LE NUOVE REGOLE
Quando la base degli iscritti avrà ratificato on line il nuovo «non-statuto», saranno in parecchi ad avere problemi, a meno che le norme non vengano dichiarate non rettroattive. A Roma, oltre a quelli più noti degli assessori, c’è il caso del candidato alla presidenza della Regione Davide Barillari, che era stato un militante di Rifondazione comunista. Così come Mario Canino, che per questa ragione è stato escluso dalla Raggi dai candidati delle ultime amministrative. Mentre Mario Torelli, candidato sindaco al XI municipio, aveva fatto parte del comitato romano dell’Idv e candidato nelle liste dipietriste alle precedenti amministrative, sia a Palestrina che a Ciampino.
Iil caso transfughi, però, è nazionale. A Torino la sindaca Chiara Appendino ha affidato la delega al bilancio a Sergio Rolando, ex direttore finanziario della Regione, uomo di fiducia di due governatori piemontesi, prima il forzista di Enzo Ghigo e poi il leghista Roberto Cota. In più, Rolando è stato agli onori delle cronache locali per un incontro con Stefano Bisi, gran maestro del Grand’Oriente d’Italia. Anche il capo gabinetto dell’Appendino, Paolo Giordana, vanta un percorso nel comune di Torino con i principali esponenti del Pd, sin nella stagione di Valentino Castellani, poi con Sergio Chiamparino e infine collaborando alla campagna elettorale di Fassino nel 2011. Senza mancare una collaborazione, dal 1999 al 2001 con il capogruppo di An al consiglio comunale. A Parma, Federico Pizzarotti ha nominato come direttore generale Marco Giorgi, iscritto al Pd. Nella Sicilia che sta dando grandi soddisfazioni a Grillo, con Patrizio Cinque sindaco dal 2014, spicca Maria Laura Maggiore, ex segretaria del circolo cittadino del Pd, ora assessore al bilancio. Ad Albano Laziale nel 2015 il M5S aveva candidato a sindaca Federica Nobilio, ex coordinatrice locale del Pd.
A Crotone a giugno il gruppo storico del M5S si è dimesso accusando il senatore Nicola Morra di aver candidato a sindaco Dario Sorgiovanni, «un candidato consigliere nelle liste del Pd, che ha corso per le amministrative del 2011 a sostegno dell’attuale sindaco Vallone, del Pd, così come almeno altri due candidati della lista ormai certificata M5S».