ItaliaOggi, 6 ottobre 2016
A De Benedetti costa caro mantenere il controllo
Costa caro a Carlo De Benedetti mantenere il controllo dell’investment company quotata M&C. Nel 2015, infatti, la holding Per posseduta e amministrata unicamente dall’Ingegnere, che a fine anno deteneva il 54% di M&C (ma la quota è diminuita al 53,2% durante quest’anno), ha visto De Benedetti mantenere i versamenti a copertura perdite a oltre 12,4 milioni di euro mentre l’Ingegnere ha ulteriormente finanziato il veicolo di altri 3 milioni circa raggiungendo così i 52,7 milioni da parte di Per di debito verso soci su un monte-debiti di 69,6 milioni di cui 16,8 milioni verso banche.
La relazione sulla gestione spiega chiaramente che «il socio unico della controllante, a fronte delle perdite che potranno emergere nei primi esercizi di attività della stessa, ha vincolato a tal fine un finanziamento infruttifero dell’ammontare iniziale di 38,7 milioni nella misura di volta in volta necessario», per un ammontare residuo di 25 milioni.
Ciò detto, per nel 2015 ha visto la perdita passivo civilistico scendere a 924mila euro dagli 1,5 milioni del precedente esercizio; mentre il disavanzo consolidato si è ridotto anno su anno da 10,3 milioni a 751mila euro. La quota M&C in Per è in carico a 55,7 milioni cui si aggiungono i 21,5 milioni del 13,2% di Bf Holding, capogruppo della cordata guidata da Fondazione Cariplo che nel 2014 ha acquistato Bonifiche Ferraresi da Banca d’Italia. De Benedetti ha lasciato la carica di amministratore unico di Per a favore di Massimo Segre, esponente della nota famiglia di commercialisti torinesi.