ItaliaOggi, 5 ottobre 2016
L’ultimo dividendo incassato da Bernardo Caprotti
L’ultimo dividendo incassato da Bernardo Caprotti, patron di Esselunga scomparso venerdì scorso, è arrivato poche settimane fa quando un rappresentante della grande catena di supermercati non si è presentato all’assemblea di bilancio 2015 della Grandi Magazzini e Supermercati Il Gigante.
Ma Esselunga ha comunque incassato oltre 2,5 milioni di euro, un milione in più dello scorso anno, dalla cedola di complessivi 10,1 milioni appena distribuita dal gruppo concorrente, guidato e presieduto con pugno di ferro dal rivale Giancarlo Panizza, classe 1933, che l’ha fondato nel 1972.
Ne Il Gigante, infatti, Caprotti tramite Esselunga era rimasto azionista al 25% dopo aver tentato qualche anno fa una scalata ostile che non era riuscita.
Così, da socio pesante, si limitava da tempo a fare ostruzionismo, come in passato quando si era più volte astenuto sul bilancio, oppure non presenziava. Se un rappresentante di Esselunga fosse stato presente avrebbe trovato una sorpresa, visto che il consiglio d’amministrazione aveva portato davanti ai soci la proposta di una cedola doppia per 20 milioni, ma poi Panizza ha chiesto e ottenuto di dimezzare l’importo.
Ciò detto il 2015 de Il Gigante si è chiuso nel civilistico con un utile di oltre 5,1 milioni invariato rispetto al precedente esercizio, accantonato tutto a riserva mentre dalla stessa è stata attinta la cedola deliberata. Segnali di miglioramento giungono anche dal bilancio consolidato chiuso dalla miniperdita di 290 mila euro del 2014 ritrova l’utile per 1,3 milioni, su un fatturato stabile anno su anno oltre 1,1 miliardi e solo in lieve calo dell’1,7% considerando le vendite nette. L’ebitda si è mantenuto a 40,4 milioni mentre a livello patrimoniale la posizione finanziaria netta è migliorata da -146 a -138 milioni, con una riduzione dell’indebitamento a breve da 51 a 42 milioni e dello spread medio ponderato dell’indebitamento dal 3% all’1,6%.
Il Gigante, che Panizza controlla attraverso la holding di famiglia Riva Azzura, conta su 51 fra super e iper mercati e superstore, la maggior parte dei quali basati in Lombardia, con oltre 6mila addetti. Panizza nella relazione sulla gestione si dice ottimista sulle vendite del 2016, in linea con lo stesso periodo dell’anno prima.