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 2016  ottobre 05 Mercoledì calendario

Il castello con 260 stanze dell’assessore Colomban

Nel castello dove abita c’è anche una funicolare panoramica che consente di raggiungere l’ingresso dal parcheggio e chissà piacerebbe anche a Virginia Raggi, anche se lei in campagna elettorale aveva puntato più in alto, promettendo una funivia ai romani. Maurizio Colomban, 67 anni di Conegliano Veneto e da ieri assessore alle Partecipate di Roma è un multimilionario un po’ visionario. Con la sua impresa (la Parmeelisa, ora ceduta) ha contribuito a costruire i grattacieli e gli edifici più belli in tutto il mondo (dal Taipei 101 di Taiwan all’aeroporto di Hong Kong). E si è regalato un castello medioevale (uno dei più grandi d’Italia, a quaranta chilometri da Treviso). Lo ha ristrutturato con un investimento che in pochi potrebbero permettersi e lo ha fatto diventare la sua residenza, ma anche un centro turistico con 260 lussuose stanze per gli ospiti (appare assai promettente quella chiamata l’Alcova del Conte, «con mobili in parte antichi incluso un prezioso lampadario veneziano del 600, l’antico bagno con la vasca scavata in un blocco di marmo»), la Spa e il centro benessere, un museo, un centro congressi con tre teatri e sette sale: qui si riunirono, tra i tanti, anche gli indipendentisti veneti, ma soprattutto si sono svolte convention di decine di multinazionali e perfino il G8 dell’Agricoltura nel 2009, quando l’Italia fu rappresentata da Luca Zaia, ministro leghista del Governo Berlusconi.
LA NAVEE guarda caso l’anno dopo proprio a sostegno di Zaia il futuro assessore di Roma Ladrona si è candidato per il consiglio regionale. In sintesi: Colomban è l’assessore più ricco della storia di Roma Capitale. La sua biografia va ben oltre l’immagine del castello medioevale, parla di un industriale di successo che ha realizzato rivestimenti architettonici non solo per grattacieli e aeroporti, ma anche per varie edizioni dei giochi olimpici, proprio quelli che Virginia Raggi ha di recente descritto più o meno come il male assoluto. Morale: il multimilionario che approda alla corte dei 5 Stelle romani, spazza via di un colpo il pauperismo che, in linea molto teorica, sembrava contraddistinguere il movimento nella capitale, quello ad esempio dei consiglieri regionali che per risparmiare la settimana scorsa hanno raggiunto la festa di M5S di Palermo in nave, perché le tariffe dei voli erano lievitate. Ecco, con una battuta potremmo dire che Colomban la nave se la sarebbe proprio comprata, come ha fatto con il castello di Castelbrando, acquistato a metà degli anni Novanta dai Salesiani: solo per il restauro dichiara di avere speso 60 miliardi di lire, circa 30 milioni di euro. Proprio quanto servirebbe per fare la manutenzione di tutti i bus dell’Atac di cui, da ieri, Colomban si deve occupare.