ItaliaOggi, 4 ottobre 2016
A Dubai ci sono più turisti che a New York
A leggere le statistiche si capisce perché una buona strategia e una valida capacità di eseguirla sono sempre vincenti. Nel 2015 Dubai è stata la quarta città più visitata al mondo dopo Bangkok, Londra e Parigi.
Più visitatori nella città emiratina che non a New York, Shanghai o Roma. Eppure solo venti anni fa Dubai era un fazzoletto di deserto adagiato vicino a un porto mercantile regionale. Una città di poche decine di migliaia di abitanti molto distante dalla megalopoli di oltre quattro milioni di abitanti di oggi. Non ha nulla di storico o di culturale da esibire e mare e spiagge sono da semplice sufficienza.
Ma cosa ha fatto Dubai per attrarre così tanti visitatori? Infrastrutture innanzitutto. L’aeroporto è oggi quello che annualmente movimenta più passeggeri al mondo, più di Heathrow a Londra. Ma anche la metropolitana è di avanguardia per un paese arabo e il porto è diventato il più importante della regione per movimentazione di container. Le strade cittadine, poi, sono delle autostrade anche di sei corsie per carreggiata. Poi ha inventato un modo nuovo di fare shopping. Meglio, ha fatto in modo che un centro commerciale possa essere una attrazione turistica internazionale. Dubai Mall e Mall of the Emirates hanno piste da sci e da pattinaggio sul ghiaccio, ospitano ogni possibile brand e tutte le principali cucine etniche su una superficie notevole.
Pensati per occupare una giornata intera di una famiglia globalizzata sono andati ben oltre il cinema multisala per favorire l’intrattenimento.
Infine Dubai è un parco divertimenti a prova di gusto: parchi acquatici, Legoland, Disneyland e così via. Sulla carta aveva poco o nulla ma nel 2020 punta a essere la città più visitata al mondo. Una bella lezione per il turismo made in Italy che vanta il patrimonio culturale più vasto al mondo ma non riesce ad avere nessuna sua città tra le dieci più visitate al mondo e si ritrova da anni con meno visitatori della Spagna.