Corriere della Sera, 4 ottobre 2016
L’addio di Federico Pizzarotti al M5s
«Sono sempre stato un uomo libero, da uomo libero non posso che uscire da questo Movimento 5 Stelle, da quello che è diventato oggi e che non è più quello che era quando è nato»: Federico Pizzarotti annuncia così un divorzio, quello dai Cinque Stelle, che era già nell’aria da mesi. Il sindaco di Parma, primo capoluogo d’Italia strappato dal Movimento, in una lunga conferenza stampa spiega le ragioni del suo addio. «Non sono cambiato io, o i nostri ideali, è cambiato il M5S – dice —. È mancata la coscienza critica, l’ho esercitata solo io, e quindi vengo visto come disturbatore».
Pizzarotti – sospeso da maggio dal Movimento in seguito alla mancata comunicazione al blog dell’avviso di garanzia ricevuto per le nomine del Teatro Regio (la posizione del sindaco è stata poi archiviata) – passa al contrattacco e medita di fare causa per danni di immagine: «Si dovrebbero vergognare per non aver preso una decisione. Avrebbero potuto espellermi». Il primo cittadino di Parma rivendica per sé e per i suoi di essere «un gruppo compatto lontano da arrivisti ignoranti» e offre un consiglio alla sindaca di Roma Virginia Raggi: «Ragiona con la tua testa».
Nel mirino finiscono anche le nuove norme in votazione sul blog: «Nella più triste tradizione italiana, nel regolamento del M5S c’è una norma ad personam, perché sono l’unico sospeso d’Italia». A stretto giro gli replica Roberto Fico: «Non ci sono norme ad personam nel Movimento». Ma l’attacco del sindaco è anche contro il direttorio, in particolare contro Luigi Di Maio (si dice più deluso da lui che da Grillo), e contro il garante: «Io non credo nei partiti personali, non credo che ci sia il salvatore della patria, non lo può fare Renzi, Salvini, Berlusconi, non lo può fare nemmeno Grillo: è una sconfitta avere un capo politico».
Il leader del Movimento – a Roma per un vertice con i parlamentari – inizialmente evita di rispondere alle domande poi replica con un post: «Sono contento e specialmente per lui. Spero che si goda i suoi quindici minuti di celebrità». E chiude con un «arrivederci Pizza, ciao». Un messaggio che Pizzarotti bolla come «freddo e distaccato, distante e oserei dire quasi inumano». Il sindaco replica per le rime, citando «Vedi cara» di Francesco Guccini, la canzone che nel 2014 lo stesso garante gli aveva dedicato: «...e così non spaventarti quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua».
In realtà, però, Pizzarotti sta già lavorando al futuro. «Ben prima di gennaio» dovrebbe annunciare una sua ricandidatura (molto probabile) alla guida di una lista civica. Ciò che è certo è che – come ha ricordato il capogruppo in consiglio comunale del M5S, Marco Bosi – «la maggioranza è compatta e sosterrà il sindaco». Intanto, sulla questione Pizzarotti il popolo del blog si divide. C’è chi lamenta «una caduta di stile», chi attacca i vertici («Non fate gli ignavi») e chi punge il sindaco: «Salutaci l’inceneritore».