La Gazzetta dello Sport, 4 ottobre 2016
I guai di Donald Trump

Forse bisogna fare il punto sui guai di Donald Trump. Ieri è uscito fuori che ha fatto affari con Cuba e con l’Iran quando era proibito, l’altro ieri s’è scoperto che non ha pagato le tasse per 18 anni, c’è l’attricetta che lo accusa, dovrebbe avere contro anche gli obesi e le donne...
• Sta vincendo o sta perdendo?
I sondaggisti sostengono che Hillary è avanti e che queste ultime bordate hanno aumentato il distacco. Ma sarà vero? Può esistere gente che, sapendo che è riuscito a sfuggire al fisco, potrebbe innamorarsene. Il fisco non è tutt’uno con l’establishment o sistema? E chi frega il sistema, di questi tempi, non è il benvenuto? Bisogna evitare, nel giudicare questa campagna elettorale, i luoghi comuni di un tempo. Con i luoghi comuni di un tempo, Trump non sarebbe riuscito neanche a vincere le primarie del suo partito. Quindi, prudenza, prudenza, prudenza.
• Noi per chi facciamo il tifo?
Radio 105 durante il programma radiofonico Tutto esaurito, in onda la mattina, ha fatto un sondaggio tra i suoi ascoltatori, per sapere se preferivano Trump o la Clinton. Ha vinto Trump alla grande, ma ci interessa la risposta arrivata dall’ascoltatore Stefano di Arezzo: «Grazie a Dio, solo uno dei due può vincere». Direi che questa è anche la nostra linea.
• Che cosa sono queste ultime accuse a Trump?
Tra il 1998 e il 2003, Trump - che di mestiere è un immobiliarista, cioè un costruttore, cioè in definitiva un palazzinaro - ha affittato un ufficio newyorkese a una banca iraniana che era nella lista nera del Dipartimento di Stato, un elenco di società o aziende o istituzioni legate, secondo gli americani, al terrorismo internazionale e al programma nucleare. Il settimanale Newsweek ha poi rivelato che Trump, nel 1998, spedì a Cuba un gruppo di manager per studiare la possibilità di aprire un albergo e un casinò nell’isola. A quel tempo, il magnate guidava la Trump Hotels e la Casino Resorts. L’idea era di prepararsi a un rallentamento dell’embargo imposto dagli americani. Per quel primo assaggio della via cubana vennero spesi 68 mila dollari. Tutto proibito, s’intende, l’Iran e Cuba erano nella lista nera. Su Cuba, in particolare, Trump disse di essere favorevole al mantenimento dell’embargo finché Castro fosse rimasto al potere. Era il 2000, e s’era candidato alle presidenziali alla testa del Partito Riformista. Su Cuba ha fatto il duro anche in questa campagna promettendo di annullare tutte le facilitazioni concesse da Obama. «I Castro devono prima ammettere la libertà di religione e liberare i prigionieri politici».
• Com’è la storia delle tasse?
È interessante che queste rivelazioni, comprese quelle su Iran e Cuba, vengano spesso da suoi ex dipendenti, che hanno conservato le carte e adesso le consegnano ai giornali. Aver lavorato con Trump, si direbbe, non deve essere stata una bella esperienza. Anche la storia delle tasse è venuta fuori perché qualcuno, dagli uffici di Trump, ha spedito al New York Times una busta con la dichiarazione dei redditi del 1995 (o almeno così la raccontano al giornale). Da questa dichiarazione si evince che quell’anno Trump perse 916 milioni di dollari. Come mai da questo documento deduciamo che l’uomo dei repubblicani non ha pagato tasse per 18 anni consecutivi? Perché la legge americana consente di spalmare le perdite sugli anni successivi, e a colpi di 50 milioni l’anno per 18 anni il nostro amico ha risparmiato parecchio. Rudy Giuliani ha scritto che, se la storia è vera, Trump è un genio. Trump non ha smentito, ma ha denunciato il direttore del New York Times perché è entrato in possesso di queste informazioni secondo lui illegalmente. Il direttore del New York Times, Dean Baquet, ha già fatto sapere di essere pronto ad andare in carcere pur di rendere pubbliche le dichiarazioni dei redditi che Trump s’è sempre rifiutato di mostrare.
• Perché gli obesi e le donne dovrebbero avercela con lui?
Le ricerche dicono che l’elettore tipico di Trump è un uomo bianco non laureato. Le donne dovrebbero votare in maggioranza per Hillary. Trump ha fatto tutta una scena sulle donne grasse per rispondere alle accuse di Alicia Machado, già miss Universo e da lui chiamata miss Piggy, ovvero miss Maialino, per via che aveva preso una trentina di chili dopo la vittoria («disgustosa», ecc). Questo gli avrebbe inimicato ancora di più - secondo gli analisti - le donne e i grassi. I grassi sono una classe di elettori piuttosto importante, negli Stati Uniti: un terzo degli americani è obeso, con il record della Louisiana in cui il 36,2% della popolazione ha forti problemi di linea.