Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  ottobre 03 Lunedì calendario

Renzi vs Raggi, un duello che si combatte sui social

La tenzone si consuma a distanza via social. La miccia la lancia il presidente del Consiglio, che ieri sul palco della scuola di formazione politica del Pd parla di Virginia Raggi e della decisione di continuare a far guidare l’assessorato all’Ambiente a Paola Muraro. «La svolta della sindaca è affidare la gestione dei rifiuti a una donna collegata a Mafia Capitale, ovvero a quelli che c’erano prima», spiega il premier Matteo Renzi. E poi aggiunge: «Pensate che avrebbero detto se Muraro fosse del Pd».
Il tempo che le agenzie battano le dichiarazione di Renzi, ed ecco che arriva la replica di Raggi, via Twitter e su Facebook. La prima cittadina non si preoccupa di risparmiare parole. «Affari con Mafia Capitale? Non siamo mica il Partito democratico», risponde. «I cittadini sanno che quel sistema lo hanno creato loro – continua Raggi – e noi lo stiamo combattendo. Il premier quando è difficoltà – ed ultimamente gli capita spesso – prova a distogliere l’attenzione e a cambiare argomento. Forse è nervoso perché si avvicina la data del referendum. Ed i confronti in tv lo vedono in grosse difficoltà». Chiude il lungo post offrendo dei consigli: «Piuttosto si concentri sul disastro economico del governo, sui dati della disoccupazione giovanile, sulla fallimentare politica estera, sull’emergenza migranti. Buon lavoro».
Sono quelle di ieri, con ogni probabilità, le scintille preparatorie ad una settimana complessa che inizia oggi: mercoledì prossimo infatti è prevista l’audizione della sindaca Raggi alla Commissione parlamentare antimafia.
Nel suo intervento il premier chiede ai dem di concentrare gli attacchi sul merito, non sulle persone. Poi però lui stesso non rinuncia al commento sul neo-assessore capitolino alle Partecipate, Massimo Colomban. «Hanno scelto un indipendentista veneto – dice —. È una scelta meravigliosa. Interessante e coraggioso che lui abbia accettato. Vediamo cosa fanno».
Come ha già fatto qualche ora prima la «sua» sindaca Luigi Di Maio punta il dito contro le criticità che affligono in questi giorni Renzi: «È in difficoltà, specie dopo le bacchettate di Napolitano sull’Italicum e accusa noi di accordi per Mafia Capitale. La butta in caciara e si dimentica che Mafia Capitale sono loro del Pd».
Secondo il deputato M5S, Roberto Fico: «Gli attacchi del capo del governo al M5S servono solo a mascherare le fratture interne al Pd ed il fallimento della strategia sul referendum. Gli elettori bocceranno una riforma della Costituzione che toglie democrazia e sovranità agli italiani». Difende la sindaca il capogruppo capitolino M5S, Paolo Ferrara: «Credo che Renzi dovrebbe cominciare a contare tutti i guai giudiziari all’interno del suo partito». Per il senatore Pd Stefano Esposito: «L’imbarazzo della Raggi sulla Muraro è evidente, ma è costretta a difenderla ad oltranza perché è l’asse portante della sua alleanza con gli alemanniani, con Panzironi, Cerroni e con i poteri forti».