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 2016  settembre 29 Giovedì calendario

Cristina, la prima donna che può conquistare un campionato di automobilismo

Una notte per scalare l’Olimpo delle corse, tre ore a tutto gas nel Gp delle pari opportunità. Domenica Christina Nielsen può diventare la prima donna a vincere un campionato di automobilismo, un traguardo storico. Con una Ferrari. Christina Nielsen vive l’attesa in un frullatore di emozioni e vertigini. La meta è a un passo: la «Petit Le Mans» di Atlanta dura dieci ore, a lei bastano 180 minuti per far scattare il «jackpot»; con 18 punti conquistati diventerebbe imprendibile per gli avversari.
Senza incidenti o grane meccaniche, la ventiquattrenne danese, insieme al veneto Alessandro Balzan (nelle gare di durata ci si alterna alla guida), può prendersi il titolo della classe Gtd nel campionato Imsa, il Gt americano dove corrono fior di piloti. «Sono concentratissima, dovrò stare attenta su un circuito che amo» ripete per esorcizzare la tensione. Una stagione trionfale la sua, nell’anno del debutto in rosso con la scuderia Corsa: vittoria alla 12 ore di Sebring, altro successo a Watkins Glen, sul podio ad Austin. E la partecipazione alla mitica 24 ore di Le Mans.
Suo padre Lars-Erik è stato un onesto driver, Christina fino a 13 anni di corse capiva poco e nemmeno voleva saperne. Poi un giorno è salita su un kart e ha messo in fila otto ragazzini. «Un’adrenalina incredibile: da allora ho capito che volevo fare questo mestiere, ogni volta non vedevo l’ora di tornare a gareggiare», ha raccontato. Sulle differenze di genere ha sempre avuto le idee chiarissime: «Non sono una donna pilota, sono un pilota donna. Voglio competere ad armi pari con i maschi e batterli. Il resto non mi interessa, mi interessa solo coltivare e realizzare i miei sogni». Che vanno oltre la pura velocità: grazie a una borsa di studio del governo danese, Christina, che vive in California, segue un corso di laurea in marketing e comunicazione.
Poi però si torna sempre alla pista, perché di lei in giro si dice un gran bene. Il compagno di squadra Alessandro Balzan l’ha descritta così: «Quando guida è come se vedesse a 360 gradi. Sa quando è il momento giusto di spingere al cento per cento, quando dosare le energie e quando andare all’attacco». Ma l’endorsement più «pesante» arriva dal connazionale Tom Kristensen, «Mister Le Mans», per il record di nove successi nella leggendaria 24 Ore francese: «Mi piace il modo in cui si pone: vuole solo essere giudicata dai risultati. Ha la mentalità giusta e soprattutto è veloce».
Adesso a Christina resta solo «l’ultimo miglio» da percorrere: se tutto andrà come da copione, la sua impresa sarà ricordata come quelle di Michelle Mouton, regina dei rally ai tempi del mostruoso Gruppo B, di Jutta Kleinschmidt che sbancò la Dakar nel 2001, di Lella Lombardi, unica donna a punti nella storia della F1.