La Stampa, 22 settembre 2016
Francesco Nuti è caduto ed è stato operato al cervello
Una brutta caduta e una grande paura che lascia con il fiato sospeso tutti quelli che gli vogliono bene. Da ieri Francesco Nuti, 61 anni, costretto da dieci su una sedia a rotelle in seguito a un ematoma cranico, è ricoverato al «Centro traumatologico ortopedico» di Firenze «in prognosi riservata, ma non in immediato pericolo di vita». Non è chiaro se l’emorragia cerebrale che lo ha colpito nella casa di Narnali, a ovest di Prato, sia stata causata da una caduta oppure il contrario. Quello che conta è il post con cui il fratello, ieri sera su Facebook, ha chiuso una giornata di tensioni e timori: «Caduta banale – Emorragia cerebrale. Intervento riuscito. Ce la fa anche stavolta».
Nel pomeriggio il sindaco di Prato Matteo Biffoni aveva subito inviato messaggi di pronta guarigione («Francesco siamo tutti con te»), ma è inevitabile restare colpiti dalla durezza delle prove che da diversi anni segnano il percorso esistenziale dell’autore. Dopo l’incidente domestico del 2006 Nuti era rimasto a lungo in coma, poi c’era stato il risveglio e l’inizio di una vita a metà, con le facoltà motorie fortemente compromesse e la conseguente uscita di scena.
Assistito dal fratello e dagli amici come Giovanni Veronesi, Nuti ha avuto la forza di riapparire in pubblico nel maggio scorso a Prato, per il suo compleanno, alla proiezione di Caruso Pascoski di padre polacco. C’era anche Alessandro Benvenuti, compagno di risate dai giorni dei «Giancattivi».
Il passato non si cancella, anche se in certi momenti è difficile sopportarne il peso. Sei anni fa, al Festival di Roma, è stato presentato il documentario sulla sua vita di Mario Canale e Anna Rosa Morri: «Ci sono la sua permalosità e la sua generosità, poi le prime sconfitte e la difficoltà di accettarle, gli errori, le invidie, l’insicurezza e la sfortuna, e alla fine il silenzio, che abbiamo voluto interrompere perché Francesco è vivo».
Le ultime notizie su Nuti, prima dell’incidente di ieri, riguardavano contrasti con la badante, accusata di maltrattamenti. L’indagine è poi stata archiviata. E dell’artista, soprattutto in queste ore, è bello sottolineare la tenacia e l’ironia di un tempo che, magari, chissà, ancora desso potrebbe dargli una mano.