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 2016  settembre 22 Giovedì calendario

Da giugno chiamare all’estero costerà come a casa

I viaggiatori europei possono prepararsi a dire «addio» al costoso roaming della telefonia mobile a partire dal 15 giugno del 2017. Dall’anno prossimo, in altri termini, utilizzare il cellulare da un altro paese dell’Ue, e dunque telefonare, inviare sms ma anche scaricare dati per la navigazione su internet e l’utilizzo delle varie app, costerà come a casa, senza alcun limite di tempo né di volumi. È proprio questa la nuova proposta a cui si sta lavorando in sede europea, presentata dal vicepresidente della Commissione Ue Andrus Ansip e dal commissario Guenther Oettinger. Il nuovo approccio, onde evitare abusi, sarà basato sul «principio di residenza o di legami stabili» con lo stato membro dell’operatore di cui si è comprata la scheda telefonica sim. Sono quindi inclusi i lavoratori o studenti transfrontalieri, gli Erasmus e gli espatriati presenti però in modo frequente nel loro paese d’origine. La precedente proposta limitava invece a 90 i giorni di roaming gratuito.
I CAPISALDI
Il principio di residenza o di legami stabili impedisce, tra le altre cose, che si sfruttino le asimmetrie di prezzo tra i vari paesi (in Lettonia per esempio si paga molto meno che in Germania). A monitorare sul rispetto di questo principio, secondo il disegno a cui si sta lavorando in Ue, saranno proprio gli operatori delle telecomunicazioni. I quali, se mai dovessero riscontrare anomalie o abusi, potranno intervenire imponendo ai clienti extra costi. Esempi di abusi nell’uso equo della normativa in fase di gestazione sono la presenza di traffico nazionale insignificante rispetto a quello in roaming, lunga inattività di una sim associata con l’uso quasi esclusivo in roaming, oltre che abbonamenti e uso di carte sim multiple in roaming da parte dello stesso utente. I sovraccosti saranno comunque limitati al prezzo all’ingrosso che gli operatori pagano tra di loro per fornirsi gli stessi servizi di roaming, che la Commissione ha proposto a 4 centesimi al minuto per le chiamate, a 1 centesimo per gli sms e a 0,85 centesimi per Megabyte. Spetterà quindi agli operatori monitorare i movimenti dei propri clienti e avvertirli in caso riscontrassero problemi. Così come agli operatori spetterà mettere in piedi un meccanismo per gestire litigi e contenziosi. I fornitori dei servizi di telecomunicazioni, però, se vedranno messo a rischio il proprio modello di business nazionale a causa del roaming illimitato dovranno allertare il garante nazionale e potranno derogare alle regole Ue e imporre di nuovo a tutti i loro clienti il roaming a pagamento, nel rispetto del tetto massimo proposto dalla Commissione. «Se i modelli di viaggio all’estero restano così come sono ora non dovrebbero esserci problemi per gli operatori» ma, ha già avvertito Ansip, «ci sono già due minoranze di blocco tra gli stati membri, quelli del Nord e quelli del Sud».
La proposta, per diventare effettiva, deve ricevere il loro via libera. «Le tariffe sul roaming termineranno il 15 giugno 2017, quindi dobbiamo creare un quadro giuridico. Vogliamo arrivare a una situazione in cui l’abuso venga controllato dalle compagnie e possa essere prevenuto», ha detto Oettinger.