Il Messaggero, 22 settembre 2016
L’opuscolo razzista del Fertility Day
Non c’è pace per la campagna del Fertility day che si celebra oggi. Gli inviti alle donne a «darsi una mossa e a non aspettare la cicogna», presenti nella prima versione, sono stati sostituiti da otto opuscoli informativi. Sempre targati Ministero della Salute.
I MESSAGGI
Due giorni per esaminare i libretti e riscoppia la polemica. Una decina di giorni fa rinforzata anche da un giudizio tagliente del presidente del Consiglio sui messaggi per il giorno della fertilità. Questa volta, però, in meno di tre ore dalla bagarre, viene revocato l’incarico del direttore generale alla Comunicazione del ministero Daniela Rodorigo.
Lo scandalo è in una foto. La parte di sopra alcuni ragazzi, belli biondi e sorridenti sotto un cielo terso, la parte di sotto, sabbiata, lascia intravvedere alcuni coetanei, anche di pelle scura, con capelli alla Bob Marley che bevono e si fanno gli spinelli. Le scritte: sopra, sui ragazzi biondi, «le buone abitudini da promuovere», sotto sul gruppone «i cattivi compagni da abbondonare». L’opuscolo è quello sugli Stili di vita corretti. L’accusa: razzismo.
L’ACCUSA
In rete di nuovo un’ondata di critiche, battute, polemiche. Tra i politici, le parti si ricompattano. Attaccano il Pd, Sinistra italiana, difende Area popolare.
Secca la risposta del ministro della Salute Lorenzin che, per oggi, ha organizzato tavole rotonde sulla prevenzione dell’infertilità in diverse città. «Il razzismo è negli occhi di chi guarda – si legge in una nota – Le foto rappresentano un’omogeneità di persone, così come multietnica è la società che viviamo».
Parole che non fermano le polemiche montanti. Tanto che, in serata, Beatrice Lorenzin, annuncia di aver ritirato l’opuscolo, aperta un’indagine interna e revocato l’incarico al direttore generale per la Comunicazione. Ha anche «dato mandato di accertare perché l’immagine visionata e vidimata dal Gabinetto non corrisponda esattamente a quella apparsa sul sito». Al ministro sarebbe stata consegnata in visione una versione dell’opuscolo in cui i giovani avevano i volti totalmente sfumati: si vedevano, in pratica, solo le sagome e i gesti. Il tutto con una seppiatura che rendeva non individuabili i tratti dei ragazzi.
LA CLESSIDRA
Le due foto sono state acquistate da banche internazionali di immagini. Quella con i ragazzi sorridenti, per esempio, è stata rintracciata anche su un sito che pubblicizza un centro inglese di implantologia dentale. Non sono, dunque, scatti pensati per questa campagna. Che ha cancellato, come era nella prima versione, donne con clessidra in mano e scelto, come logo, un nodo rosso. «Renderemo noto – aggiungono dal Ministero – un sondaggio che dà la misura dello scarso livello di conoscenza dei problemi legati alla fertilità».
Che, nella realtà, si traducono in quarantaduemila neonati in meno negli ultimi quattro anni. Quindicimila solo l’anno scorso. L’Italia è scesa ad una media di 1,3 bimbi per donna. Fra le più basse d’Europa. Un calo che si è trasformato in allarme. Da qui la campagna per spiegare a uomini e donne come riuscire a salvare la fertilità fin dall’adolescenza.