Corriere della Sera, 21 settembre 2016
Il professore centenario sfrattato per affittare la casa ai turisti. È successo a Venezia
Buon compleanno, signor professore Gino Zennaro. Buon compleanno a Lei, che compie 100 anni proprio oggi 21 settembre, il giorno di San Matteo, che nella magnifica «Vocazione» del Caravaggio è raffigurato con la lunga barba mentre conta avidamente le monete e prima di seguire Gesù faceva l’esattore delle tasse. Buon compleanno a dispetto di Biancarosa Loison e della sua famiglia di pasticceri veneti che, decisissimi a sfruttare il boom turistico e a trasformare in «schei» il palazzetto giallognolo al numero 87 di Dorsoduro, in rio Terà dei Catecumeni, a poca distanza dalla Basilica della Salute, le hanno dato lo sfratto, caro professore, e hanno cocciutamente perseguito il loro obiettivo a suon di carte bollate, e chissenefrega del dignitoso docente che viveva lì in affitto dal 1943 e cioè da settantatré anni, finché non l’hanno avuta vinta.
E buon compleanno, per estensione di affetti, a sua figlia Laura Zennaro, che ha raccontato ieri a Tomaso Berzomi del Gazzettino : «Quest’estate lo sfratto sarebbe stato esecutivo, non avremmo saputo cosa fare senza l’aiuto del Sunia, che per fortuna a luglio dello scorso anno ci ha messo in contatto con la famiglia Messinis, cui dobbiamo molto, che ha scelto di accoglierci» non distante da dove aveva vissuto, a casa d’una signora sua allieva al Liceo. Lei sì ricca: di cuore.
E buon compleanno, insieme, a don Giuseppe Baldan, il primo a scongiurare i Loison perché lasciassero perdere quella scelta «umanamente deprecabile, disumana, assurda e acceleratrice di morte»: per «fare business» non si può «asfaltare un uomo indifeso». E buon compleanno, ad honorem, ad Arrigo Cipriani, uno dei più celebri albergatori del pianeta, proprietario dell’Harry’s Bar di Venezia e di alcuni dei più noti ristoranti del mondo, ma ancora dotato di un po’ di rispetto per la sua città serenissima. Tanto da ricordare agli smemorati, stravolti e accecati dal luccichio dei «sonanti dollaroni», chi era il docente buttato fuori di casa: «Dopo il Marco Polo ha insegnato a Venezia e al Lido. È stato uno dei precursori dell’insegnamento legato ai moderni metodi elettronici e con il patrocinio dell’Unesco lo ha allargato creando Telescuola. Le sue qualità didattiche e il suo valore umano di insegnante e di Preside sono stati riconosciuti con la nomina a Cavaliere Ufficiale». Al posto dell’appartamento, accusa Arrigo, «si farà un albergo. Un altro. Mancava. Per turisti che hanno fretta e che non possono aspettare il turno finale della vita di un novantanovenne»…