Corriere della Sera, 18 settembre 2016
Gli Usa fanno strage di siriani, per errore
Caccia americani hanno bombardato posizioni dell’esercito siriano a Deir ez Zour, nel nord est del paese, provocando la morte di quasi 80 militari. Il raid – secondo la versione ufficiale – è stato lanciato per errore ed è stato interrotto dopo che Mosca ha avvisato Washington che il target era governativo. Un episodio grave che coincide non solo con le ripetute violazioni della tregua ma anche con il contrasto russo-americano proprio sull’applicazione del cessate il fuoco, regole di ingaggio e condivisione dei bersagli.
Nella zona di Deir ez Zour erano in corso combattimenti duri tra lealisti – assediati da tempo – e l’Isis. Un’area dove in passato la coalizione e i Mig siriani hanno condotto spesso incursioni. Durante la battaglia una formazione di velivoli statunitensi – 2 F16 e A 10 – hanno preso di mira diversi siti che erano però controllati dalle truppe di Assad. Per il Pentagono il comando di Mosca era stato informato dell’intervento, circostanza negata dai russi che, dopo le prime ondate, avrebbero avvertito gli americani di quanto stava avvenendo. Sembra anche che a causa dello strike l’Isis sia riuscito a guadagnare terreno per poi essere ricacciato indietro dai governativi in una battaglia dove i due schieramenti sono molto vicini.
Il Cremlino ha ottenuto la convocazione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu: nella seduta Mosca pretenderà una condanna formale dell’episodio. I russi sono tornati anche ad accusare gli insorti di aver violato ripetutamente la precaria tregua: almeno 55 volte, stando alle loro stime. A loro volta i ribelli hanno affermato che anche i lealisti hanno continuato a colpire i civili. Una forte tensione che aveva provocato uno stop ai contatti tra diplomatici di Mosca e Washington. Putin ha sottolineato che gli americani non hanno fornito la necessaria collaborazione per separare i ribelli moderati da quelli estremisti (come i qaedisti di al Nusra) in modo da poter condurre attacchi più precisi. La Casa Bianca, invece, ha protestato perché i governativi impediscono il flusso di aiuti umanitari. Nelle scorse settimane, nel sud della Siria, si era verificato un altro evento che aveva sollevato polemiche. Per due volte caccia russi avevano bombardato un settore dove era nota la presenza di forze speciali alleate.