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 2016  settembre 19 Lunedì calendario

Commento al campionato di Mario Sconcerti

L’Inter è squadra molto interessante, deve solo giocare correndo. Questo lo sapevamo, con la Juve ne abbiamo avuto una dimostrazione quasi facile. L’Inter ha bisogno di crederci, come dice De Boer, ma «crederci» è un verbo vago. Molte volte si sbaglia perché si crede troppo in noi stessi, ed è il caso della Juve. Direi che l’Inter ha bisogno di avere una grande idea finale e di correre giocando all’altezza di quella idea. Non è mai stato un problema di giocatori, l’Inter ne ha. Si può avere sempre un terzino o un centrocampista migliore, ma l’Inter ha pochi riscontri in campionato alla sua qualità. Basta con il mercato. Ora è rientrata in strada, si è scoperta, evoluta. Ora ha bisogno di continuità. L’Inter ha tutto per fare un campionato sorprendente, basta si adegui a quello che può dare. Non aspettarlo. Basta che i giocatori non abbiano più alibi, che non sentano più discorsi sul tecnico o la società. L’Inter è una potenziale grande squadra, ora si rassegni a continuare a esserlo. Giocare bene con la Juve è facile, diversa è la routine sporca del campionato normale. È lì che va aspettata ora l’Inter con intransigenza e ottimismo. La Juve ha invece battuto contro limiti che finora erano stati solo accennati. Non ha un centrocampo che protegga abbastanza la difesa, inutile quindi aspettare. Ma non ha nemmeno un centrocampo che sappia aiutare molto l’attacco. La sorpresa è che è meno completa di quel che si pensava. Ieri ha giocato in parti del campo, mai nell’insieme. Non ha avuto differenze. Non funziona bene Pjanic davanti alla difesa, che infatti ha preso due gol, cosa rarissima. Non funziona Asamoah che porta palla, non funziona Dybala tra le linee perché il suo gioco sta in un’ipotenusa e quella può essere cancellata. Infatti non ha ancora fatto un gol. Non funziona che non giochi Higuain. Chi è fuori condizione nel calcio ritrova forza giocando, è una legge eterna, non stando in panchina. La Juve di adesso è una squadra storta e sorpresa dalla sua vulnerabilità. Non è solo carattere, cattiveria. Quella è la colpa più facile. Sta mancando improvvisamente l’idea di gioco. Non è gravissimo, ma è evidente.