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 2016  settembre 16 Venerdì calendario

Botta e risposta tra Alfano e Sallusti sul caos a Ventimiglia

Gentile Direttore,
Tramontano ha ragione. I rapporti tra il sottoscritto e il suo quotidiano non sono mai stati troppo cordiali. Nessuno dimentica le campagne denigratorie, i toni virulenti, le ricostruzioni fantasiose a ornamento dei pezzi giornalistici che hanno lastricato il percorso intrapreso, assieme a coraggiosi amici, per assicurare un orizzonte stabile, di governo, al nostro Paese. Memore di tutto ciò, desidero comunque ringraziarla per l’opportunità che mi offre di intervenire sulla questione del commissariato di Ventimiglia. Lo faccio innanzitutto perché non voglio che si dia una immagine distorta delle condizioni in cui operano le nostre donne e i nostri uomini in divisa, che ogni giorno svolgono, con passione e sacrificio, un lavoro essenziale per tutti. Sarebbe gioco facile ricordare che nei miei tre anni al Viminale ci sono stati: aumenti significativi delle risorse per le spese destinate all’efficiente funzionamento operativo e, più in generale, degli stanziamenti per il comparto Sicurezza (un miliardo di euro, cifra che non ha precedenti); l’aumento degli stipendi dei poliziotti (specificamente quelli che ogni giorno sono in strada e ci fanno sentire difesi e sicuri) e, infine, lo sblocco del turn over che consente finalmente di sostituire con nuovi assunti il personale che va in pensione.
Risultati che mi appunto al petto a mo’ di medaglie? Assolutamente no. Ho fatto ciò che era giusto fare.
Torniamo alla questione Ventimiglia.
Com’è noto, la pressione migratoria che interessa la città di confine necessita di quotidiani trasferimenti di migranti da Ventimiglia nei centri di accoglienza per decongestionare di volta in volta la città. Trasferimenti che, per ovvi motivi organizzativi, prevedono la permanenza temporanea degli stranieri negli uffici del Commissariato, in un locale appositamente dedicato – quello ritratto nella foto della prima pagina del quotidiano -, solo per il tempo strettamente necessario alle incombenze amministrative prima della partenza dei pullman. Le foto si riferiscono presumibilmente ad uno di questi numerosissimi servizi effettuati nelle prime ore del mattino, quando stanno per avvenire gli spostamenti e quindi i locali – bagni annessi – sono stati utilizzati tutta la notte.
In particolare, per far fronte in modo adeguato al surplus dei servizi di pulizia di questi locali, la scorsa settimana è stata autorizzata una specifica richiesta di spesa. Nelle more, il servizio di pulizia straordinaria è stato sempre garantito anche grazie all’impegno del Comune.
Con la Legge di Stabilità 2015, le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria dipendono dall’Agenzia del Demanio, ma non è questo ciò che intendo rimarcare, quanto piuttosto che, per la programmazione triennale, sono stati inseriti diversi interventi strutturali relativi alla sede del Commissariato di Ventimiglia. Dal 2014 a oggi sono stati finanziati interventi per oltre 250 mila euro, destinati a migliorare le funzionalità complessive dell’immobile.
Vede, caro Direttore, lo Stato non è in ritirata, come il suo giornale asserisce. Ma anzi intensifica gli sforzi, in questa difficile fase, per restare fedele ai principi che ci ispirano: agevolare al massimo il complesso lavoro delle nostre Forze di Polizia e garantire la sicurezza dei nostri cittadini.

Angelino Alfano
Ministro dell’Interno


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Gentile ministro,
la ringrazio di avere ricordato lo sconcerto nostro e, stando ai successivi risultati elettorali, degli elettori nel vedere un pezzo di centrodestra prendere armi e bagagli e passare con la sinistra. Ma non è questo il tema e la ringrazio anche di avere risposto al nostro appello: «Alfano, questo è troppo», che abbiamo pubblicato ieri, mostrando le fotografie della sala di attesa, dei bagni e dei locali della questura di Ventimiglia trasformati in un indegno bivacco dagli immigrati in attesa di destinazione. Gente che dorme per terra, cessi divelti e sporchi come neppure le latrine dei soldati al fronte, sporcizia ovunque. Una situazione di degrado igienico sanitario, civile e morale non compatibile con nessuna emergenza in un Paese che è tra le prime otto potenze al mondo.
Le dirò di più. Non la riteniamo direttamente o personalmente responsabile di questo schifo, che temiamo non sia un unicum nel panorama dei commissariati e questure italiane. È che la situazione è sfuggita al controllo del suo governo e a pagare sono non solo i poliziotti costretti a lavorare in ambienti da Terzo Mondo, ma tutti i cittadini. Gli edifici che rappresentano lo Stato sul territorio devono avere un decoro e un’agibilità all’altezza della bandiera italiana che sventola al loro ingresso. Non c’è giustificazione o scusa che tenga. E ci spiace che lei la metta sul piano burocratico formale elencando ciò che è stato fatto. Se il risultato è rappresentato in quelle fotografie l’obiezione è semplice: non è stato fatto abbastanza o non è stato fatto bene. Non c’è altra spiegazione.
Mi sarebbe piaciuto, caro ministro, che lei avesse avuto lo stesso sussulto che abbiamo avuto noi e i nostri lettori. Che è poi quello che ogni giorno hanno i suoi eroici dipendenti costretti a lavorare in un letamaio.
Da uomo, prima che da ministro o leader politico, poteva prendere quelle foto, andare da Renzi e Padoan per dirgli: basta, così non si può più andare avanti. Davanti all’emergenza terremoto non abbiamo esitato a titolare: «Forza Renzi», subendo per questo non poche critiche. Non mi sono pentito: prima gli interessi degli italiani, poi il resto. Non ci crederà, ma se oggi lei avesse annunciato che da domani a Ventimiglia, e in tutti i commissariati italiani, si cambiava registro non avrei esitato a dire: «Forza Alfano». Peccato, occasione persa.
Alessandro Sallusti