Il Messaggero, 15 settembre 2016
In visita nella villa-studio di Prince
Le mezze misure non si adattano ai grandi, e gli eredi sono ancora più esagerati, quando devono batter cassa. È il caso di Graceland, la reggia faraonica e pacchiana di Elvis Presley, nonché residenza privata più visitata al mondo insieme alla Casa Bianca, che si allargherà sull’altro lato del boulevard a Memphis, con il complesso interattivo Elvis: Past, Present & Future da 200.000 metri quadrati, costato 45 milioni di dollari. Conterrà memorabilia di ogni fase della vita del Re, dalle umili origini a Tupelo alle prime registrazioni in studio, dalla carriera da attore alla consacrazione musicale. The Automobile Museum esporrà le sue venti macchine d’epoca, le famose Cadillac rosa, e varie moto, un’altra sezione sarà dedicata all’influenza che la musica di Elvis ha avuto sulle generazioni successive. Apre in primavera ma è solo una parte del progetto mastodontico da 137 milioni di dollari della Elvis Presley Enterprises (nonostante il nome, ben poco della proprietà è della figlia Lisa Marie) che conta due ristoranti, cinema, sala concerti da 2000 posti, e un hotel di lusso pronto per l’inaugurazione già ad ottobre. Dal 1982 a Graceland sono passati oltre 20 milioni di visitatori, 600.000 l’anno, e ci si aspetta diventino un milione con le nuove attrazioni. Qui Elvis fu ritrovato morto in bagno nel 1977, a 42 anni, imbottito di sonniferi per addormentarsi e di eccitanti per riprendersi.
IL BUSINESS
Ad aprile Prince, 57 anni, è stato ritrovato morto nell’ascensore del Paisley Park, per una overdose accidentale, pare di oppiacei contraffatti. Non ha lasciato testamenti, non esistono figli ufficiali, eppure la sua casa-studio a Minneapolis, 65.000 metri quadrati dediti alla musica, dal 6 ottobre sarà già trasformata in museo. La sala dove provava o faceva concerti privati, la sua stanza viola, i premi, gli strumenti, il guardaroba: tutto esposto per volere della sorella Tyka Nelson. A gestirla c’è sempre la società di Graceland, i biglietti sono in vendita da pochi giorni e costano 38.50 dollari, 100 quelli Vip: 70 minuti a giro, un turno ogni dieci minuti, a gruppi di 30 persone. Saranno gli introiti di Graceland a pagare le prime spese, e con gli incassi si onoreranno anche le tasse sul complesso. Meglio sfruttarlo che mantenerlo.
Le case extra-lusso sono lente a vendersi, ne sa qualcosa chi gestisce la tenuta di Neverland, reame di Michael Jackson da 100 milioni di dollari, con giostre e zoo, meta di pellegrinaggio dei fan che da sempre ne piantonano il cancello. Il museo vero e proprio, un complesso da 30 milioni di dollari con campo da golf, hotel e centro artistico, dovrebbe sorgere nella città di Gary, dove è nato, in Indiana, ma in data da definire. L’idea di dare ai fan un posto in cui commemorare Jackson è venuta a Lady Gaga, che ha speso un milione di euro all’asta per assicurarsi la giacca di Thriller e il guanto Swarovski di Billie Jean, forse in mostra.
LA STORIA
Il Bob Marley Museum, al 56 di Hope Road, Kingston, è destinazione fissa di chi va in Giamaica e anche dei bambini che amano giocare nel suo parco colorato. La struttura coloniale fu prima sede dell’etichetta fondata dai Wailers, poi casa del profeta del reggae dal 1975 al 1981, convertita a museo dalla moglie Rita.
Ma basta che un eroe caduto abbia abitato per un po’ in un edificio, e quello diventa di importanza storica. Come al 23 di Brook Street, Londra, quest’anno entrato nelle guide turistiche perché fra il 1968 e il 1969, Jimi Hendrix lo occupava con la sua fidanzata Kathy Etchingham (e prima di loro il compositore Händel). Sulle casse della stanza è appoggiato il cappello Fedora. Accanto, c’è la sua vasta collezione di dischi, in vetrina la sua Epiphone acustica.
La casa di Jim Morrison a Melbourne, in Florida, è un modesto cottage che ancora oggi attrae gli amanti dei Doors e il presidente della Brevard Hall of Fame ha fatto una petizione per riportare qui i resti del Re Lucertola, che giace nel cimitero Père-Lachaise di Parigi (tomba tra le più visitate al mondo), così da poter creare un centro dedicato al cantante-poeta. Stessa sorte potrebbe toccare alla casa di Port Arthur, Texas, civico 4330 della 32nd Street, dove Janis Joplin nacque e visse e da cui se ne scappò volentieri. Nel garage c’è ancora inciso il nome suo e di sua sorella Laura. Vorrebbe comprarlo il Museum of The Gulf Coast, che le ha già dedicato una sezione. I curiosi possono consultare il sito www.rockandrollroadmap.com con la mappa immobiliare delle star, dalla villa di Frank Zappa a Hollywood Hills alla piccola dimora di Long Branch in cui Bruce Springsteen compose Born To Run, dalla casa a Malibu di Dylan al primo nido damore newyorkese di John e Yoko.