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 2016  settembre 14 Mercoledì calendario

Girotondo di opinioni su Foscolo, i classici e i libri mai letti

Paola Mastrocola, insegnante e scrittrice che alla scuola ha dedicato molti libri, tra cui il bestseller La passione ribelle (Laterza) inizia con un’ammissione: «Non ho mai letto interamente l’Ulisse di Joyce».
Dunque anche un insegnante può avere delle lacune?
«Trovo un gesto di grande onestà quello di riconoscere le proprie mancanze. Le vere persone colte in genere lo fanno, non fingono. Sarebbe giusto che ognuno imparasse a dire la verità».
Crede che questo popolo di foscoliani del web disposto a sferrare attacchi così pesanti stia mentendo?
«Sfido chiunque a leggere sulla spiaggia le Ultime lettere di Jacopo Ortis.
Piuttosto penso che in rete possa incanalarsi la rabbia della persona comune verso il mondo della cultura e dell’intellighenzia».
Abbiamo davvero perso la capacità di dialogare?
«Quanto è accaduto è un segno di non libertà. È la dimostrazione che accettiamo diktat e imposizioni social-culturali senza rifletterli. Se al posto di Foscolo ci fosse stato Leopardi, non sarebbe cambiato nulla. Ma in quanti li hanno letti davvero?».
(r. d. s.)

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«C’è gente che non ha mai letto Dante, che ignora l’esistenza di Lucrezio. E vive bene lo stesso». Giuseppe Soddu, preside del liceo classico Parini di Milano ed ex insegnante di lettere, non vuole criticare i gusti di nessuno, soprattutto quando si parla di poesia. Ma ha le idee chiare su Foscolo. È così grave non ricordare i suoi versi? «Fa parte dei grandi della letteratura di ogni tempo. Alcuni suoi versi sono immortali. Si può non amarlo. Ma ignorarlo proprio no». Ci spieghi perché. «I Sepolcri sono un capolavoro da tanti punti di vista. Per non parlare dei sonetti: A Zacinto rappresenta la crisi dell’intellettuale imbevuto di miti classici che non si ritrova più nella società del suo tempo. E soffre. Succede a tanti, anche oggi. Lui sa dirlo con versi sereni, definitivi. Bisogna leggerli per capirne la dolcezza e l’attualità». Non crede che a volte sia proprio la scuola a provocare indifferenza, se non vere antipatie, per alcuni autori? «La scuola può fare innamorare e può anche allontanare, è vero. Ma deve dare a tutti gli strumenti per cogliere, di ognuno, la grandezza».
Tiziana De Giorgio

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«Mi sembrano le reazioni di un’Italia di tanto tempo fa, anacronistiche». Matteo Marchesini, poeta e autore di saggi come Da Pascoli a Busi (Quolibet), è molto stupito.
Immaginava ci fossero tanti foscoliani pronti ad offendersi per lesa maestà?
«Mi sorprende molto. Credo Foscolo vada rivalutato, ma di fatto ha perso quotazioni anche tra i lettori colti. Tanto che il pamphlet di Gadda che lo attaccava ha avuto una grandissima fortuna».
Esiste un canone scolastico sacro e inviolabile?
«Un terrorismo sui classici è sempre esistito. Ci vergogniamo di dire che non abbiamo letto un libro considerato “obbligatorio”. E per evitare di farci smascherare diciamo che stiamo “rileggendo” Guerra e pace, pur di non ammettere la verità».
Perché? Non abbiamo la libertà di scegliere cosa leggere?
«Abbiamo bisogno di riconoscerci in alcune autorità indiscusse, ma non avrei mai creduto che Foscolo potesse essere percepito in questo modo. Quanto accaduto è talmente fuori dal tempo da sembrare un racconto di Zavattini».
Raffaella De Santis

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Anna Ficara, 19 anni, è uscita dal liceo scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria con 100 e lode. Dotata specialmente in matematica e fisica, si è già iscritta a Ingegneria elettronica all’Università della Calabria, a Cosenza, ma ha una passione antica per le lettere. E la lettura. «La penso esattamente come Umberto Eco: chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita, chi legge avrà vissuto cinquemila vite. Puoi essere Infinito con Leopardi e Virgilio con Dante. Leggere regala l’immortalità».
Leggere chi, in particolare?
«Amo Pirandello, il più contemporaneo di tutti. Le nostre maschere, oggi, sono computer e cellulari. La professoressa di quinta mi ha fatto appassionare alla letteratura. Avevo pensato di prendere studi umanistici, ma sono figlia di insegnanti di matematica e fisica. Studierò Ingegneria, continuerò a leggere e scrivere».
Ricorda qualcosa di Foscolo?
«L’ho studiato, non mi ha mai colpito».
Qualcuno che ha detestato?
«Nessuno. Solo D’Annunzio l’ho trovato lontano».