Il Messaggero, 13 settembre 2016
Primo giorno di scuola, due scioperi annunciati. Il 7 ottobre scenderanno in piazza gli studenti, il 21 i docenti
Stanno tornando in classe, scaglionati da regione a regione, i circa 9 milioni di studenti italiani, dalla materna alle superiori. E, con loro, tornano in classe anche gli insegnanti. Molti sul piede di guerra, alle prese con il concorso, la mobilità e le supplenze annuali. Parte quindi tra le proteste, l’anno scolastico, ma anche con molte novità dettate dalla riforma della Buona Scuola che sta entrando nel vivo. A rientrare tra i banchi saranno esattamente 7.816.408 studenti a cui si aggiungono i 939mila iscritti alle scuole paritarie. Complessivamente sono 978.081 gli alunni nelle scuole dell’infanzia, 2.572.969 alle elementari, 1.638.684 i ragazzi alle scuole medie e 2.626.674 gli studenti di scuola superiore. Tra le regioni che registrano il maggior numero di iscritti ci sono la Lombardia con 1.190.393 studenti, la Campania con 909.010, la Sicilia con 754.438 e il Lazio con 737.940 studenti. Gli alunni disabili, in tutto, sono 224.509. Una fotografia, scattata dal ministero dell’istruzione, che delinea i contorni di un’imponente macchina organizzativa pari a 370.597 classi divise negli 8.281 istituti scolastici.
I DISAGI
Il ministro Stefania Giannini, che ieri per il primo giorno di scuola ha fatto i suoi auguri a studenti e docenti tramite i canali social, ha così spiegato i disagi che si stanno creando in queste ore per portare tutti i docenti in cattedra: «Abbiamo un anno scolastico intenso. Abbiamo fatto operazioni gigantesche: non solo le grandi novità della scuola italiana con alternanza scuola lavoro, ma anche un altro passo importantissimo che è il concorso che mancava da 17 anni». E sui tempi per un regolare avvio delle lezioni ha assicurato: «Mi pare che si possa essere soddisfatti e naturalmente consapevoli di una macchina complessa che nell’arco delle prossime settimane, come ogni anno, andrà a pieno regime con tutti quei dettagli che come ogni anno chiedono organizzazione». In corso ci sono infatti ancora le prove orali del maxiconcorso che dovrebbe portare all’assunzione di 63.712 docenti in tre anni, le ultime fasi di conciliazione per la mobilità che di fatto ha stravolto la scuola con 207mila persone trasferite e le chiamate per le supplenze annuali, molte delle quali ancora da assegnare. Un avvio di anno scolastico decisamente complesso su cui arrivano ricorsi e proteste già annunciate.
I RICORSI
Il Codacons, l’associazione in difesa dei consumatori, ha avviato una «valanga di ricorsi – come spiega il presidente Carlo Rienzi – con lo scopo di ottenere l’annullamento, previa sospensiva, dell’efficacia delle graduatorie di merito e dei giudizi negativi di mancata ammissione alla prova orale e, comunque, l’ammissione con riserva dei ricorrenti alle successive fasi concorsuali, anche alla luce dell’orientamento già espresso dal Tar del Lazio in tema». In sostanza si contestano le tante bocciature che hanno dimezzato, solo con le prove scritte, i candidati al concorso tanto che un terzo dei posti non verrà assegnato. Tra i docenti è già pronto lo sciopero del 21 ottobre, promosso dai sindacati di base, con corteo nazionale a Roma il giorno seguente mentre sta montando anche l’agitazione degli studenti già pronti a sfilare in corteo, in varie città, il 7 ottobre prossimo.