Corriere della Sera, 13 settembre 2016
Sarri e la Champions: «Mai avrei immaginato di arrivare fin qui, ma non mi accontento e mi piacerebbe che il Napoli s’imponesse. Più vinco e più mi diverto»
Il Napoli inizia l’avventura europea nello stadio Olimpico di Kiev, dove poco più di un anno fa aveva perso la semifinale di Europa League contro il Dnipro. Altra squadra, altro allenatore. Da Benitez a Sarri, ma stavolta in palio c’è il girone di Champions League. Rafa era abituato a certi palcoscenici, Sarri vi arriva a compimento di un percorso lungo 25 anni, fatto per lo più di serie minori. La serie A conquistata con l’Empoli tre stagioni fa, l’Europa raggiunta con il Napoli in un anno solo. Il debutto è arrivato, e l’allenatore del Napoli tiene a bada l’emozione. «Ho sempre fatto il mio lavoro con passione, senza particolari obiettivi. Bastava divertirmi ed è quello che vorrei continuare a fare. Certo, mai avrei immaginato di arrivare fin qui, ma non mi accontento e mi piacerebbe che il Napoli imponesse anche in Champions personalità e filosofia di gioco. Più vinco e più mi diverto».
La Dinamo Kiev, campione di Ucraina, ha iniziato la stagione il 20 luglio, particolare che Sarri sottolinea. E ribadisce: «Siamo in un Paese dove le partite non possono cominciare prima, è un problema che conosciamo. Fisicamente stanno meglio e se la mettono sul ritmo, starà a noi fare la partita». Il girone B dove il Napoli se la vedrà con Dinamo, Benfica e Besiktas non è complicatissimo, per Sarri «siamo tutti favoriti». Ai suoi giocatori ha chiesto personalità e intensità. Se è vero che affronta la sua prima Champions senza particolari sconvolgimenti emotivi, lo è altrettanto il fatto che non si augura di esaurire la partecipazione alle prime 6 partite. Venti giocatori convocati, in extremis ha dovuto rinunciare a Giaccherini per un problemino muscolare e per poco anche Albiol rischiava di restare a Napoli per un disguido con il passaporto.
In campo ci sarà la squadra che gli dà maggiori garanzie: l’undici dei titolarissimi di cui ha fatto a meno (e con successo) a Palermo. Il turn over lo ha fatto in campionato, stavolta. Rientrano Hysaj e Mertens sulla catena di destra, con l’unico ballottaggio in avanti tra Gabbiadini e Milik. Al primo Sarri, strizza l’occhio: «Finalmente sorride». Dall’ex Ajax si fa accompagnare in conferenza. Milik: «Ogni giorno mi sento più sicuro, i compagni mi stanno dando un grande aiuto. Sono felice e tutti noi ci auguriamo di passare il turno».
Aspirazione ovvia e legittima anche da parte degli avversari. Rebrov, allenatore della Dinamo, chiede sostegno al pubblico: «Il Napoli quest’anno è più forte. Hanno venduto Higuain, ma i sette nuovi arrivati compensano la perdita. I nostri tifosi dovranno darci una mano».
Nello stadio dove il Dnipro aveva spento i sogni di gloria di Benitez, Sarri ha l’occasione di dimostrare che il suo calcio può esser vincente anche in Champions. Senza Higuain e con la coop del gol.