Corriere della Sera, 11 settembre 2016
Ferrero e Cassano, una lite fra titani
Scontro fra titani. La lite in atto fra Massimo Ferrero, presidente per caso della Sampdoria, e Antonio Cassano, l’inventore storico delle «cassanate», ha qualcosa di metafisico, di surreale, e fa perno su un’ostinazione che non sarebbe dispiaciuta al Leopardi delle Operette morali.
La Sampdoria ha deciso di mettere fuori rosa il campione di Bari Vecchia, escluso dalla lista dei 25 giocatori utilizzabili da Giampaolo in campionato e costretto ad allenarsi in orari diversi da quelli del resto della squadra.
Intervistato da una radio romana, Ferrero si è sfogato contro il giocatore da lui fortemente voluto: «Non è una persona intelligente. Evidentemente ha deciso di fare la vittima sacrificale… Si è comportato molto male, adesso è bene che stia lì e rifletta». Risposta di Cassano, anzi della moglie Carolina Marcialis via tweet: «Vittima? Mai… sempre carnefice». Per ripicca, Cassano resta a Genova ad allenarsi da solo, anche quando alcune società – Entella, Spezia, Pescara e Palermo – gli hanno offerto una via d’uscita.
Per chi tifare? Viene in mente un meccanismo retorico descritto da Roland Barthes, il nénéismo: «Consiste nello stabilire due contrari e nel soppesarli l’uno con l’altro in modo da rifiutarli ambedue». Due contrari sono certamente la furbizia levantina di «Viperetta» Ferrero e il talento ottuso di Cassano. Fate voi.
Loro buongrado, le teste dure difficilmente si accordano.