La Stampa, 12 settembre 2016
Il tour operator che aiuta le persone a cambiare vita
C’è Giorgia, che ha abbandonato il posto in una business school di Milano per aprire insieme al marito un agriturismo sostenibilità a Vicchio, in provincia di Firenze. C’è Manuela, manager aziendale che si è tolta il tailleur ed è tornata nel suo paese natale, dando vita ad un b&b a Cassano delle Murge (BA) dove, tra stufe a legna e raccolta delle acque piovane, propone ai clienti trekking e escursioni tra masserie e caseifici. C’è Lorenzo, psicoanalista e musicista che ha salutato la metropoli per rifugiarsi nella campagna di Todi, con l’idea di trasformare un antico casale in un luogo dove le persone si possano incontrare per sviscerare opinioni, pensieri ed emozioni, tra una lezione di inglese e una di arte contemporanea. Ecco alcune delle mete di «Destinazione umana», il tour operator che mette le persona, e non il luogo, al centro. Ribaltando completamente il paradigma delle vacanze: non chiedersi dove si vuole andare ma chi si vuole incontrare.
L’idea
È questa l’intuizione avuta da Silvia Salmeri, 30 anni e una laurea in scienze politiche, che in coppia con il marito Valerio Betti, ingegnere gestionale, ha selezionato un’ottantina di strutture in tutt’Italia capaci di essere fonte d’ispirazione per rivoluzionare la propria quotidianità, sperimentare nuovi stili di vita o trovare spazi in cui poter esprimere creatività inespresse e competenze artistiche represse. «I viaggiatori hanno fame di relazioni significative – spiega la Salmeri -. Me ne sono resa conto sulla mia pelle, gestendo per un periodo un b&b sui colli bolognesi: le persone hanno voglia di raccontarsi e di ascoltare, c’è una esigenza reale di capire e farsi capire, condividendo sogni e fatiche, progetti e infelicità. Da qui l’idea di censire e proporre realtà in cui sia respirabile concretamente la possibilità del cambiamento, nel segno della ruralità, dell’innovazione o anche della spiritualità».
L’agenzia, esclusivamente online al sito destinazioneumana.it, disegna quindi pacchetti su misura a seconda delle istanze. Oppure le mete si possono scegliere sfogliando il catalogo delle strutture, oggi raccolte anche in un libro dove i gestori confessano motivazioni e principi che hanno portato all’apertura di locande, ecoagriturismi o case per vacanza alternative. Per chi desidera qualche giorno di disconnessione totale, per esempio, ecco il rudere ristrutturato da Andrea e Patrizia nell’entroterra riminese: al loro arrivo gli ospiti, se vogliono, possono consegnare cellulare e tablet, e dedicarsi all’immersione nella natura o al bagno nella vasca all’aperto riscaldata a legna tutto l’anno.
A Tatante Peligna, invece, nel Parco della Majella, gli appassionati di equitazione possono conoscere Pina, che dopo aver perso il lavoro da assistente sociale a 59 anni ha ricominciato da capo, partendo da ciò che più le stava a cuore: la casa dei nonni. Nessun bagno in camera, la cucina in comune e un tavolo unico in cui mangiare tutti assieme, per favorire i legami. Chi invece è alla ricerca di uno stimolo per far germogliare un’idea professionale ecco «Casa Netural», b&b e spazio di coworking ideato a Matera da Andrea Paoletti, architetto piemontese che ha portato il concetto di spazio collaborativo in Basilicata. «Chi viaggia con “Destinazione umana” è alla ricerca di un valore aggiunto – racconta la Salmeri -. È una persona in movimento, anche dal punto di vista interiore: non si accontenta di un lettino e un ombrellone, ma bensì vuole mettersi in discussione. Ma vuole farlo con leggerezza, in modo fresco e divertente. È pur sempre una vacanza».
Last minute
Sul portale del tour operator ci sono le offerte last minute, per una stagione che prosegue comunque per tutto l’anno: tra le prossime opportunità una residenza artistica con sedute di riequilibrio energetico, un week end di brainstorming in un’azienda agricola e un soggiorno nel salentino, ospiti di Stefano, che dopo un vent’anni trascorsi come imprenditore nel campo della comunicazione e del marketing si è stufato e ha scelto di valorizzare la masseria di famiglia. «Chi sceglie di partire con noi è quasi sempre donna – conclude la Salmeri -. Sono loro che danno l’input, coinvolgendo poi mariti, compagni e amici: non temono il cambiamento, anzi sanno bene che può essere motore di crescita, rigenerazione e benessere».