la Repubblica, 12 settembre 2016
Cent’anni fa nasceva Roald Dahl, scrittore avventuriero
Forse se quel giorno del 1951 Roald Dahl non avesse accettato l’invito al dinner- party di Lilian Hellman, oggi ci ricorderemmo di lui soltanto come di un raffinatissimo autore di racconti spiazzanti, caratterizzati per lo più da un macabro umorismo. Racconti per adulti, ovviamente, così come lo saranno le quattro storie erotiche che scriverà per Playboy, riunite successivamente in volume sotto il titolo di Switch Bitch; così come lo sarà il romanzo Lo zio Oswald, avventure di un simpatico libertino che, dopo avere inventato una specie di Viagra, progetta di procurarsi, grazie a una seduttrice di professione, un po’ di sperma degli uomini più notevoli del suo tempo per venderlo a donne desiderose di mettere al mondo bambini geniali.
Nel 1951 Roald Dahl veniva definito dai giornali “un famoso scrittore inglese” senza ulteriori aggettivi. Aveva giù pubblicato un paio di romanzi e numerosi racconti su prestigiose riviste americane. Era noto come un personaggio anticonformista e coraggioso. E ci voleva coraggio nell’America del Maccartismo per frequentare la scrittrice e commediografa Lillian Hellman, compagna di Dashiell Hammett e come Hammett inserita nella famigerata “Lista nera”. Dahl era considerato uno “scrittore avventuriero” secondo lo stile lanciato da Hemingway. D’altronde i suoi genitori ne avevano previsto se non influenzato la vocazione dandogli alla nascita il nome di Roald Amundsen, l’esploratore norvegese impegnato nella scoperta dei Poli. Era diventato scrittore quasi per caso, dopo una prima giovinezza che lo aveva visto in Africa, funzionario della Shell, e poi spericolato pilota di guerra in forze nella Raf. Protagonista di tali peripezie che nel 1941 lo scrittore C.S. Forester gliene aveva chiesto una testimonianza scritta. Il pezzo uscì su Il Post il primo agosto del 1942. Da allora Dahl non smise più di scrivere, procurandosi un’ottima reputazione e un gran successo tra le donne. Ma questa avventura forse faceva parte del suo lavoro da spia. Forester infatti, che lavorava per l’intelligence britannica, lo aveva spinto a partecipare a operazioni di spionaggio.
Dopo nove anni di carriera e di successo Dahl fece dunque a New York il secondo importantissimo incontro che doveva orientare la sua vita di dongiovanni e scrittore sorprendente e libertino in una direzione imprevista. Quel giorno del 1951 al ricevimento di Lillian Helman partecipava anche una giovane attrice americana, Patricia Neal, la quale dopo una breve avventura con Ronald Reagan, era reduce da una scandalosa relazione col cinquantenne e coniugato Gary Cooper. Roald e Patricia si sposeranno nel 1953 e resteranno insieme per trent’anni, durante i quali lei continuerà a recitare e lui continuerà a scrivere, non solo narrativa ma sceneggiature cinematografiche, televisive e teatrali, entrambi con ininterrotto successo sia in Inghilterra dove si trasferiranno dopo qualche tempo, sia negli Stati Uniti. Considerando il gran numero di film interpretati da lei e la quantità di testi pubblicati da lui c’è da chiedersi come i due riuscissero ad avere anche una “normalissima e tradizionale” vita di famiglia e a mettere al mondo e allevare cinque figli. Fu per loro che Dahl sperimentò un nuovo genere di scrittura, inventando all’inizio storie buffe per farli addormentare. Il caso volle che queste storie per bambini avessero più successo editoriale delle altre, che tuttavia Dahl continuò a scrivere fino alla fine. Anzi, confrontando le date, fu proprio nei momenti più drammatici della sua famiglia che egli scrisse i racconti per adulti più scandalosi e dissacranti.
Con i figli infatti la coppia non ebbe molta fortuna. Nel 1961 Theo fu investito da un taxi e gravemente ferito alla testa. Il padre, insieme a un neurochirurgo e a un ingegnere idraulico inventò allora, per curare l’idrocefalo di cui soffriva il bambino, una valvola che è tuttora usata e conosciuta col nome di “Wdt valve” dalle iniziali dei tre inventori. Qualche anno dopo la primogenita Olivia di sette anni morì per le complicazioni di un morbillo. La tragedia trasformò il padre in un appassionato propagandista della necessità di vaccinare i bambini. Ma i guai non erano finiti. Nel 1965 Patricia, che un anno prima aveva partorito Ophelia ed era di nuovo incinta, a causa di un aneurisma cerebrale subì tre ictus, entrò in coma e poi restò paralizzata, cieca e muta. Roald non si perse d’animo; come il capitano di una nave in pericolo riorganizzò con ritmi militari la vita quotidiana della famigliola e la riabilitazione della moglie. Prima che la madre guarisse nacque Lucy, sana come un pesce, e successivamente sotto la guida spesso spietata del marito Patricia si esercitò fino a recuperare completamente ogni facoltà, tanto che tre anni dopo ritornò a recitare. Questa eroica dedizione coniugale non impediva a Dahl di tradire la moglie. Quando Patricia venne a sapere della relazione di Roald quasi settantenne con una sua cara amica molto più giovane, Felicity Crosland detta Liccy, chiese il divorzio e si dedicò alla fondazione che aveva creato per il recupero degli ammalati colpiti da ictus. Lui non perse tempo e sposò subito Felicity.
Quando nel 1990 Roald Dahl morì, gli eredi esaudirono il suo desiderio di essere sepolto con accanto del buon vino Borgogna, una stecca da biliardo, una sega elettrica, cioccolato e matite della sua marca preferita. Come i suoi antenati vichinghi, lo scrittore voleva essere attrezzato per una vita attiva e avventurosa anche nell’aldilà.