12 settembre 2016
Il malore di Hillary Clinton alla cerimonia per l’11 settembre • L’anticipo pensionistico potrà essere utilizzato anche dai dipendenti pubblici • Virginia Raggi ha la scorta • La donna accoltellata dall’ex • I tre balordi (di cui due minorenni) che hanno sparato a un panettiere • I capricci delle rockstar in camerino
Clinton Ieri, durante la cerimonia in ricordo della strage dell’11 settembre del 2001, Hillary Clinton, 68 anni, ha avuto un malore: ha barcollato, poi, sorretta da due collaboratrici, è stata accompagnato all’auto che l’ha portata a casa della figlia. Prima di entrare in macchina ha provato a fare un passo, si è piegata sulle ginocchia, poi s’è quasi tuffata sul sedile posteriore. Il suo medico personale, Lisa Bardack, ha detto poco dopo che la candidata democratica ha una polmonite, diagnosticata già venerdì. Un passaggio del comunicato della Bardack: «Da venerdì Hillary Clinton è sottoposta a un trattamento di antibiotici e le era stato raccomandato di riposare e di modificare l’agenda degli impegni. Questa mattina (ieri ndr ), ha avuto un colpo di calore e sofferto un episodio di disidratazione. L’ho appena visitata ed ora è di nuovo reidratata e si è ripresa bene». La candidata democratica è ricomparsa poco prima di mezzogiorno, è uscita da sola dalla abitazione di Chelsea, poco lontano dal celebre grattacielo Flatiron, ha percorso qualche metro sorridente, ha scherzato con una bambina e ha risposto alla domanda di un reporter: «Oggi è una gran bella giornata a New York, mi sento bene, grazie». Il commento immediato di Trump è stato per una volta interlocutorio: «Non mi sono accorto di niente e non ne so niente». Ma nei prossimi giorni la polmonite di Hillary Clinton e, soprattutto, il fatto che la diagnosi sia stata nascosta per tre giorni, saranno gli argomenti centrali del confronto. Il costruttore newyorkese, che di anni ne ha 70, aveva più volte insinuato che la sua avversaria non avesse «la resistenza fisica» per reggere la presidenza (G.Sar., Cds).
Ape L’Ape, l’anticipo pensionistico allo studio del governo che permetterà, ai nati tra il 1951 e il 1953, di lasciare il lavoro tre anni prima di quanto previsto dalla legge Fornero, potrà essere utilizzato anche dai dipendenti pubblici. Lo ha confermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini: «L’anticipo pensionistico sarà per tutti». Per chi decide volontariamente di lasciare il lavoro prima, il taglio dell’assegno lordo sarà del 5% per ogni anno di anticipo, il 6% sull’assegno netto. Nannicini fa due esempi, tutte e due con l’ipotesi di una pensione da mille euro al mese. «Per chi lavora - dice il sottosegretario - un anno di anticipo costerà una cifra da 50 a 60 euro al mese per 20 anni». Mentre il costo tenderà a zero per chi è disoccupato, disabile, oppure svolge attività «gravose», come l’operario edile o l’infermiere (Salvia, Cds).
Raggi 1 Ieri la sindaca Virginia Raggi si è presa una giornata di relax. Nessun appuntamento istituzionale, solo «impegni personali» con figlio e genitori in campagna. Ma il lavoro sulle nomine mancanti è andato avanti. Tra gli altri, c’è sempre un assessore al Bilancio da trovare. Il nome potrebbe arrivare domani durante il consiglio comunale. La rosa dei candidati si è ristretta, passando da 14 a meno di 10. Nella lista: l’ex ragioniere dello Stato Mario Canzio; Nino Galloni, dirigente del Movimento Roosevelt presieduto dal Gran Maestro della loggia massonica «Grande Oriente Democratico» Gioele Magaldi; gli economisti Antonio Carmine Lacetra, Alessandro Pantoni e Massimo Zaccardelli. In cima alla lista spunta poi Maurizio Salvi, ex ragioniere generale del Campidoglio ormai in pensione. Resta sul tavolo ancora il caso Muraro, l’assessora ai rifiuti indagata per reati ambientali che ha chiesto di essere ascoltata dalla Procura (Fiano e Voltattorni, Cds).
Raggi 2 Virginia Raggi è sotto tutela a causa dei troppi pedinamenti di cui è vittima. Si è scoperto sabato quando un uomo ha allontanato dalla sindaca di Roma — con la busta della spesa in mano — un fotografo troppo invadente nel parcheggio di un supermercato. La misura è stata decisa nei giorni scorsi dalla questura dopo le denunce fatte dalla Raggi in campagna elettorale (ma mai rese note) sui continui appostamenti sotto casa, anche di notte. L’assedio si è intensificato una volta eletta e il comitato di ordine e sicurezza della prefettura ha deciso di alzare il grado di tutela obbligatoria che viene assegnata di prassi al sindaco. Oggi la Raggi è accompagnata, non per sua scelta, da un poliziotto e un vigile con l’auto di servizio del Comune, ovunque vada. Le indagini hanno chiarito che gli appostamenti sono di fotografi in cerca di scoop. Ma questo non basta a frenare le polemiche. Il primo ad attaccare la Raggi è Francesco Giro, senatore di Forza Italia: «La scorta ce l’hai e te la devi tenere ma c’è modo e modo. Lontana dalle buste della spesa». Gli replica Matteo Orfini, presidente pd, che definisce «imbecilli» le polemiche: «Nessuno decide di avere la scorta, ti viene assegnata perché c’è un rischio per la tua persona». Roberto Saviano, da anni sotto scorta, parla di accuse «disgustose»: «La scorta non è un premio né una medaglia, viene assegnata per continuare a vivere» (ibidem).
Delitto 1 Elisa Pavarani, di 39 anni. Operaia, nata a Parma ma residente a Sala Baganza, «sempre sorridente, sguardo limpido», un paio di mesi fa aveva lasciato il compagno Luigi Colla, 42 anni, saldatore, sempre attento alla forma fisica e sempre in palestra, a detta dei colleghi piuttosto irascibile e facile alle liti. Sabato sera lui la invitò a cena «per un chiarimento», lei accettò anche perché doveva prendere gli abiti rimasti a casa di lui. Ben presto tra i due scoppiò l’ennesima discussione e allora lui, afferrato un coltello da cucina, le infilò la lama quattro volte in petto (l’uomo, ritrovato poi attorno alle 2,30 nella zona sud di Parma in stato confusionale). Alle 21 di sabato 10 settembre in un appartamento in via Sidoli, periferia di Parma (Fulloni, Cds).
Delitto 2 Sebastiano Sortino, 49 anni. Panettiere di Floridia (Siracusa), sabato notte era a casa quando ricevette la telefonata di una dipendente che gli chiedeva aiuto: due minorenni e un Dylan Foti di 19 anni, dopo aver consumato cornetti e pizzette, non avevano trovato di meglio da fare che lanciarsi i pezzi di pellet utilizzato per l’accensione del forno. Siccome la faccenda andava avanti da tempo, il Sortino corse nel panificio e cacciò i tre in malo modo, ma quando rimontò in macchina i tre gli si avvicinarono e lo freddarono con una Beretta. 7.65. Alle 3 di notte di sabato 10 settembre a Floridia (Siracusa).
Capricci I capricci delle rockstar in camerino raccontati da Business Insider. Beyoncé vuole che la sua stanza abbia una temperatura di 25 gradi e sia profumata da candele alla rosa. Nel bagno ci devono essere quattro asciugamani bianchi nuovi, due per il viso e due per il corpo. Su una grande tavola coperta da una tovaglia bianca vuole trovare cosce, ali e petto di pollo marinati con aglio e pepe di Cayenna. Visto che ha firmato un lauto contratto con la Pepsi, intorno a lei non ci devono mai essere prodotti della Coca-Cola. Adele vuole in camera 12 bottiglie di acqua non gasata a temperatura ambiente e due o tre confezioni di chewing gum. Un vassoio deve essere pieno di banane e mele, e vicino al divano deve trovare un pacchetto di Marlboro Light. Vuole vino rosso di qualità italiano o francese e sandwich preparati a mano, freschissimi e senza pomodoro, aceto e chili, incartati uno a uno. Rihanna pretende luci soffuse e un umidificatore in ogni stanza, vasi quadrati pieni di tulipani bianchi senza foglie, almeno cinque prese elettriche e sei candele Archipelago Black Forest. Nelle stanze di Paul McCartney non ci deve essere nulla di origine animale, nemmeno stoffe che siano state prodotte utilizzando il lavoro di animali. Trovata una stanza animal-free, bisogna riempirla di rose rosa e bianche che l’ex Beatle adora. Madonna vuole a disposizione 20 linee telefoniche e una lavanderia esclusiva. Desidera che i luoghi del backstage dove si cambia e riposa siano uguali alla sua casa, e dunque in tournée si porta dietro anche i mobili. Vuole un cuoco personale specializzato in cibo vegano che le prepari i pasti e le stanze devono essere adornate da tessuti profumati con una essenza speciale ed esclusiva. A Lady Gaga bastano due bottiglie di vino bianco di Robert Mondavi, una tv via cavo, un lettore di dvd, un piatto di guacamole e un vassoio di formaggio che non puzzi. Grace Jones vuole sei bottiglie di champagne Roederer, tre di Medoc o Bordeaux, tre di Pouilly Fuissé, due dozzine di ostriche, un vassoio di sushi e sashimi e una bottiglietta di Tabasco. Tutto intorno, un po’ di orchidee (Sabadin, Sta).
(a cura di Roberta Mercuri)