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 2016  settembre 09 Venerdì calendario

Erdogan sospende 11mila insegnanti vicini ai curdi

Dopo le purghe dei seguaci di Fethullah Gulen accusato di aver ideato il fallito colpo di Stato a luglio entrano nel mirino delle autorità turche anche i dipendenti pubblici sospettati di simpatie con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), considerato da Ankara, Ue e Usa alla stregua di un’organizzazione terroristica. Il ministero dell’Istruzione, infatti, dando seguito a quanto annunciato lo scorso 4 settembre dal premier Binali Yildirim, ha sospeso dall’insegnamento 11.285 docenti per presunti legami con il Pkk. Ed è solo l’inizio.
Parlando a Diyarbakir, nel sud-est del Paese, davanti a rappresentanti di Ong e opinionisti, il primo ministro aveva dichiarato che in realtà le sospensioni sarebbero state 14mila, precisando: «Si tratta di una misura precauzionale. Saranno le indagini a verificare quanti sono legati all’organizzazione terroristica». Una precisazione che non ha affatto traquillizzato gli osservatori internazionali sempre più preoccupati della deriva autoritaria che l’Akp, il partito islamico di maggioranza relativa, sta imprimendo al Paese sul Bosforo.
Il ministero dell’Istruzione ha lavorato alla lista di sospetti per un anno (quindi prima del varo della legge di emergenza), servendosi anche delle denunce dei cittadini del sud-est del Paese, dove c’è una forte maggioranza curda di circa sette milioni di abitanti. Le sospensioni riguardano il nuovo anno scolastico, che inizia in Turchia il 14 settembre. Gli insegnanti sollevati dall’incarico continueranno a ricevere i due terzi dei loro stipendi fino alla fine del 2016.
Che la tensione sia alle stelle nel Sud-est del Paese lo rivela anche un’altra vicenda. Le autorità turche hanno smentito di aver commissariato le municipalità di Sur (centro storico della “capitale” curda Diyarbakir) e Silvan, nel sud-est del Paese, dopo che l’agenzia ufficiale Anadolu aveva diffuso la notizia che gli amministratori locali del partito Dbp, branca locale del filo-curdo Hdp, erano stati sospesi per presunti legami con «l’organizzazione terroristica» Pkk. Alle elezioni politiche dello scorso anno,l’Hdp aveva conquistato ampie maggioranza in entrambe le città. I sindaci delle due municipalità sono sotto processo e rischiano l’ergastolo per «dichiarazioni di autogoverno» e presunti legami con il Pkk.
La guerra che oppone il Pkk al governo turco ha provocato dal 1980 circa 40mila morti. Che Erdogan stia cercando di colpire i curdi in ogni occasione sembra ormai chiaro. Anche nelle recenti operazioni turche contro l’Isis in Siria si è assistito a scontri con i curdi siriani del Pyd. L’operazione militare di Ankara contro l’Isis in Siria è «utile» ma «è usata dai turchi anche contro i curdi, e questo non è giustificato, perché anche i curdi combattono il terrorismo, al fianco degli Usa», ha detto il vicepremier belga Jan Janbon. «La liberazione di Raqqa, la capitale Isis in Siria, è in stand-by. La causa? Le tensioni tra la Turchia e i curdi siriani appoggiati dagli Usa e che si prevede partecipino all’assalto», ha rincarato al Wall Street Journal il generale americano, Stephen Townsend.
Pronta la risposta di Erdogan:«La nostra operazione è stata di una rapidità e di un successo tali da far cambiare approccio all’opinione mondiale. Ora per qualsiasi scenario regionale dovranno tenere conto della Turchia».