Libero, 7 settembre 2016
Anche gli svizzeri mettono i soldi sotto al materasso
Mettere i soldi in banca ormai conviene ben poco. La remunerazione del conto corrente viene spesso superata dai costi di gestione e in diversi Paesi europei alcuni istituti di credito hanno inaugurato la stagione dei tassi negativi per i correntisti. Così Dopo il boom di vendite di casseforti in Germania, anche le famiglie svizzere stanno facendo il pieno di contanti, visto che il Paese ha ormai tassi di riferimento a -0,75%. La banca centrale svizzera ha spinto al ribasso la remunerazione dei capitali depositati per cercare di proteggere il franco dalle impennate che registra nei confronti delle altre valute, euro in testa. Il tutto per tentare di proteggere l’export. Scrive MilanoFinanza, citando l’agenzia Bloomberg, che tenere il contante in una cassetta a casa o in azienda, magari raccolto in banconote da mille franchi (è il maggior valore assoluto al mondo, segue la banconota da 100 dollari, mentre i 500 euro sono destinati a sparire secondo il progetto della Bce) costa mille franchi ogni milione di assicurazione, mentre un milione di franchi tenuto in conto corrente ha un costo medio per la clientela di 7.500 franchi l’anno. Secondo l’agenzia sono in netto aumento le società svizzere che decidono di chiudere la liquidità in cassaforte e di proteggerla da eventuali furti attraverso una polizza assicurativa. Ubs e Credit Suisse, assieme ad altri importanti gruppi creditizi, hanno riversato già parte dei costi dei tassi negativi sui clienti più ricchi di liquidità quali asset manager e grossi gruppi societari. La settimana prossima la banca centrale svizzera deve riunirsi per un aggiornamento di politica monetaria. Gli analisti si aspettano che lasci i tassi fermi al -0,75% (il punto più basso fra le banche centrali mondiali), nonostante le proteste di una parte della realtà economica del Paese.