la Repubblica, 7 settembre 2016
Milano-Berlino a 500 euro. L’esercito dei trafficanti e le loro agenzie viaggi per migranti
«Vuoi guadagnare 500 euro? Cerca Alì il tunisino, ci sono da trasportare degli stranieri in Germania». La voce circolava tra i disperati della stazione Centrale di Milano e ha trovato conferma nell’operazione internazionale contro i passatori che si è conclusa ieri a Como.
Anche Said Gasmi, e cioè “Alì”, 37 anni, è stato preso, insieme con altri quindici, in larga maggioranza siriani. Cinque sono ricercati. Tutti devono rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e, dice Nicola Piacente, procuratore capo, «chiederemo il processo immediato». L’indagine ha attraversato Italia, Germania, Austria, Ungheria e l’intera matassa è stata dipanata. Anche grazie a una semplice valigia.
Un anno fa, a metà settembre, alcuni sconosciuti portano a casa di Daniele Filippini, a Fino Mornasco, un trolley. I parenti si allarmano. Sapevano solo che l’uomo, disoccupato, era stato chiamato per «un viaggio di lavoro in Austria». La valigia approda nell’ufficio del sostituto procuratore di turno, Pasquale Addesso. Domanda: che fine ha fatto Filippini?
Si scopre che è stato arrestato in Ungheria, perché «coinvolto in un traffico internazionale di profughi siriani». Lui? Uno che passava le settimane al bar?
Il sostituto, insieme con la collega Daniela Moroni, comincia a raccogliere dati. Emerge una realtà che, andando oltre al codice penale, dimostra come sia davvero tramontato il mito noir del passatore con la bricolla, gran conoscitore di strade e boschi tra Italia e Svizzera. Ormai è stato sostituito da qualcuno – spiegano alla Squadra Mobile – «che viene reclutato nel mercato del disagio».
Come Donato, beccato a Frejung, al terzo viaggio. Latif l’hanno preso a Vienna. Francesco a Frisinga con ventuno immigrati, Luca a Bayern-Passau con otto, Mirco a Freyoiung-Passau con dieci. La lista è lunga: in Germania il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina non è però un reato federale. Ogni Land (regione) procedeva (procede) per conto suo, alla fine sono state fatte le addizioni: sotto sequestro si trovano oltre duecento macchine con targa italiana.
Quasi tutte partite dai luoghi del Manzoni. Ed è toccato quindi alla procura di Como «convogliare» e lavorare ogni informazione, fianco a fianco con le altre magistrature internazionali, per chiedere infine al gip Maria Luisa Lo Gatto un’ordinanza di 73 pagine che sembra sbaragliare l’organizzazione.
Non era un caso che ieri a Como ci fossero Tito Cortese dello Sco, Diana De Martino della procura nazionale antimafia e Robert Crepinko, di Europol, secondo il quale «in questo momento in Europa ci sono 50mila trafficanti di uomini, droga, merci».
Da questo esercito, «favorito da chi alza i muri invece di favorire la cooperazione giudiziaria», sottolinea De Martino, vanno sottratti i «brianzol-siriani» che lanciavano in Europa il loro parco di monovolume e furgoni scassati, ma con navigatore satellitare programmato per ogni singola tappa. Se ogni adulto trasportato pagava almeno 500 euro, più 250 (occupano meno spazio) i bambini, e se gli autisti percepivano circa 500 euro a viaggio, ogni viaggio con sei persone a bordo rendeva circa 3mila euro. E i viaggi sono stati centinaia.