MilanoFinanza, 6 settembre 2016
Torna quel grosso problema chiamato Grecia
Torna l’allarme Grecia. Ieri un diplomatico europeo ha riferito al quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt che l’Eurogruppo non concederà ulteriori fondi alla Grecia nel quadro del terzo pacchetto di salvataggio perché Atene sta nuovamente accumulando un significativo ritardo nei programmi di riforma dell’economia. L’Eurogruppo, nella riunione di venerdì prossimo, discuterà appunto della situazione ellenica. Nel maggio scorso i ministri delle Finanze di Eurolandia hanno approvato una tranche di aiuti pari a 10,3 miliardi di euro. Da quella prima tranche, tuttavia, sono stati trasferiti solo 7,5 miliardi. Il resto doveva essere emesso nel mese di settembre. Il che sembra ormai improbabile visto che il governo di Atene non si è nemmeno avvicinato a soddisfare le condizioni concordate. Su un totale di 15 misure politiche, finora ne sarebbero giunte a compimento solo due. In particolare, l’Eurogruppo sarebbe scontento dell’impasse del piano di privatizzazione. Perfino il consiglio di sorveglianza e il management del fondo competente non sono ancora stati nominati.
Intanto Klaus Regling, il responsabile del fondo di salvataggio della zona euro, il Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes), ha affermato che la Grecia potrebbe assicurarsi delle misure di alleggerimento del debito a breve termine «molto presto» se attuerà le riforme rimanenti previste dal programma di salvataggio. «Ci auguriamo che il governo introduca rapidamente le restanti misure», ha dichiarato Regling nel corso di un’intervista alla testata greca Ta Nea, facendo riferimento al fondo di privatizzazione e alla cessione degli asset statali. Nei giorni scorsi si è conclusa l’asta per quattro licenze televisive, con Atene che ha raccolto 246 milioni di euro.