la Repubblica, 6 settembre 2016
Israele-Italia vista da Gianni Mura
Contava soprattutto il risultato e quello c’è. Un 3-1 sudato e sofferto, che in paio di circostanze poteva diventare 2-2, e allora altro che tiro al piccione su Ventura. Che è parso molto teso anche sul 2-0, quando tutto girava bene per l’Italia: due tiri in porta, due gol. Poi, incassata la palombella di El Chaim su regalo di Chiellini, rimasto nel tunnel di Bari, l’inferiorità numerica, ancora Chiellini per doppia ammonizione (evitabilissima la seconda).
È suppergiù in questo periodo, con l’Italia alquanto smarrita e Israele a premere di brutto, che Ventura dimostra buon fiuto. Molti tecnici avrebbero tolto una punta per inserire un centrocampista di copertura o un altro difensore. Ventura no: fuori Eder, dentro Immobile. Se la prima mossa (Ogbonna per Bonaventura) era stata logica, impossibile criticarla, la seconda sapeva d’azzardo. Invece era un atto di fiducia, e ha pagato col 3-1 della tranquillità: rilancio di Buffon, testa di Pellè, gol di Immobile.
Pur non rinunciando a complicarsi la vita da sé, l’Italia torna rafforzata da Haifa e può preparare con più calma la sfida, ben più difficile, con la Spagna, tra un mese a Torino. Israele non è la Francia, ha pochi giocatori di livello (Zahawi, Ben Chaim, Davidzala, terzino d’attacco) ma l’uomo in meno per quasi 40’ potevano scontarlo formazioni più rodate dell’Italia attuale, che è piaciuta nella reazione all’1-2 (Pellè e Eder vanno vicini al terzo gol) ma anche nella compattezza degli ultimi 25’, quando tutti hanno fatto muro senza rinunciare a qualche contropiede. La difesa, messa nei guai da Chiellini, s’è giovata del ritorno di Bonucci. Inutile colpevolizzare più di tanto Chiellini, sa anche lui dove ha sbagliato e tocca a lui recuperare serenità. L’Italia ha appoggiato la manovra più spesso a sinistra, da quella zona è arrivato il 2-0. Prima l’inserimento di Antonelli (apertura di Verratti) e il cross per Pellè, poi l’atterramento di Bonaventura e conseguente rigore di Candreva (che s’è visto poco). Unica novità rispetto a Bari Antonelli per De Sciglio: buono in fase di spinta, meno quando c’era da difendere sulla sinistra di Chiellini. Verratti dall’inizio per De Rossi era annunciato. Con le dovute puntualizzazioni (non ancora a posto fisicamente, forse non in grado di reggere un’intera partita, e invece no) lo metto tra le note migliori. Intanto, è un combattente nato, a volte anche troppo, e sa rendersi utile nello stretto. Non è il calligrafo che appena s’infiamma la partita si eclissa. Poi, precisione e fantasia nei lanci li garantisce solo lui, attualmente. È assolutamente indispensabile. E intanto Pellè ha raggiunto Totti e Boninsegna. Su, Ventura, un mezzo sorriso.