la Repubblica, 6 settembre 2016
Paolo Sorrentino girerà un film su Berlusconi e la sua cerchia
Ora i tempi sono maturi. Paolo Sorrentino sta preparando un film su Silvio Berlusconi. Variety lo annuncia e il regista lo conferma. C’è anche un titolo provvisorio, Loro (il gioco di parole è con “l’oro”). Che Sorrentino nutrisse grande attrazione per l’uomo che ha segnato il destino politico dell’Italia per oltre un ventennio, era noto. Già nel 2008 ai tempi del Divo, ritratto caustico su Giulio Andreotti, aveva dichiarato che Berlusconi era un soggetto molto interessante, ma che era troppo presto per un film: mancava la giusta distanza. Ma ora l’ex premier non è più al centro della scena politica. E, come già fatto per Andreotti, Sorrentino sceglie di raccontare Berlusconi insieme al suo “cerchio magico”: Previti e Dell’Utri al posto degli Sbardella e Pomicino? Secondo le indiscrezioni di Variety «sarà il racconto di un mondo, non uno sterile esercizio di critica». L’idea di un film su Berlusconi è continuata a ronzare in testa a Sorrentino. Ai tempi di This must be the place, nel 2011, diceva: «Le intercettazioni e i suoi protagonisti, a partire da Berlusconi, sono uno straordinario materiale da film. Ma non si può maneggiarlo mentre ancora offre spunti di cronaca. Il cinema fa un altro lavoro». E anche: «L’Italia di oggi è devastante per chi la vive, ma bacino inesauribile di stimoli per chi fa cinema. Altro che scappare da qui. È un paese che di tutto si può accusare tranne che manchi di vivacità e novità. Chi per mestiere racconta non può che trovarcisi come un topo nel formaggio. Altroché se mi va di raccontarla».
Non stupisce quindi che il regista stia scrivendo la sceneggiatura: le riprese del film, girato in italiano, potrebbero partire nell’estate del 2017. A produrre sarà ancora Indigo, mentre Medusa fa sapere che non produrrà né distribuirà. La società di proprietà della famiglia Berlusconi precisa di non aver mai ricevuto il nuovo progetto e di averne appreso la notizia leggendo Variety.
Nulla trapela anche riguardo il cast. The Guardian azzarda che la scelta più ovvia sarebbe quella di Toni Servillo, già mimetico divo andreottiano.
Il film di Sorrentino è l’ultimo titolo di quello che rischia di diventare un genere cinematografico, quello berlusconiano. Il precedente più autorevole è firmato da Nanni Moretti. Di Il Caimano resta soprattutto il potente finale in cui Berlusconi, interpretato dallo stesso regista, esce dal palazzo di Giustizia in fiamme mentre una folla di sostenitori inveisce contro i magistrati.
Ha il sapore della biografia non autorizzata Silvio forever, il film girato nel 2011 da Roberto Faenza e scritto da Gian Antonio Stella e Antonio Rizzo. S. B. Io lo conoscevo bene di Giacomo Durzi e Giovanni Fasanella è del 2012. Giocano con la cornice di genere Ho ammazzato Berlusconi, in cui un tizio investe un uomo durante un temporale per scoprire che è il premier, e Shooting Silvio di Berardo Carboni, in cui il protagonista ne progetta volontariamente l’assassinio. Presentato con clamore alla Berlinale 2005 e mai distribuito in Italia, Bye Bye Berlusconi di Jan Henrick Stahlberg metteva in scena il rapimento dell’allora premier e l’uccisione delle sue guardie del corpo. Videocracy è il documentario del 2009 di Erik Gandini che esplora con grande efficacia il potere mediatico del fondatore di Mediaset.