Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  settembre 06 Martedì calendario

Alla fine il caso marò ha fatto bene ai rapporti tra Italia e India

Mai lasciare che una crisi vada sprecata: il motto – forse churchilliano, sicuramente pragmatico – pare essere stato accolto dal governo italiano e da quello indiano. Dopo quattro anni di muro contro muro, Roma e New Delhi sono tornate a parlare di politica e di affari. E si è creata la possibilità che dal confronto che ha opposto i due Paesi nella disputa riguardante il caso marò esca una relazione più forte che in passato. Domenica sera, alla Farnesina, hanno cenato assieme i ministri degli Esteri Paolo Gentiloni e Sushma Swaraj. È la ripresa di un dialogo che sarà graduale ma che, se ci saranno la volontà e il coraggio politico, potrebbe portare lontano.
I due ministri hanno parlato di commercio, di agricoltura, di scienza e tecnologia, di cultura, di scambi universitari. Sarà costituita una commissione economica congiunta per discutere le collaborazioni e si prevedono scambi politici. La vicenda dei marò non è conclusa: Salvatore Girone e Massimiliano Latorre sono in Italia, ma nel 2018 si dovrà stabilire dove saranno processati; e il 20 settembre la Corte Suprema indiana deciderà sulla situazione di Latorre, ora in licenza di convalescenza.
Il loro caso, però, ora è affidato ad avvocati e giudici. La relazione tra i governi può riprendere. Con quale slancio dipenderà dalle intenzioni e dalla sensibilità dei politici. Il fatto è che lo scontro e la sua evoluzione hanno chiarito a Roma la rilevanza di Delhi e viceversa. Una volta stabilito che la disputa non ha inficiato un’amicizia naturale tra i due Paesi e anzi ha sottolineato la necessità di coltivarla, si aprono innumerevoli campi nei quali approfondirla. Oggi i due governi ne sono consapevoli più di prima. Dal punto di vista italiano, è l’opportunità di stabilire una relazione proficua con un Paese dalle opportunità immense. Back to business.