La Gazzetta dello Sport, 6 settembre 2016
La Raggi e la Muraro si sono presentate ai parlamentari della Commissione Ecomafie, che le aveva convocate, e hanno detto quanto segue

La Raggi e la Muraro si sono presentate ai parlamentari della Commissione Ecomafie, che le aveva convocate, e hanno detto quanto segue...
• Piano, piano... Chi è la Raggi? Chi è la Muraro?
Virginia Raggi è la sindaca di Roma grillina, plebiscitata con quasi il 70 per cento dei voti alle ultime elezioni amministrative di tre mesi fa. Paola Muraro è la sua assessora all’Ambiente, incaricata tra l’altro di occuparsi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. La Muraro è nell’occhio del ciclone quasi dal giorno della nomina perché ha fatto la consulente per l’azienda del Comune che si occupa di nettezza urbana (Ama), incassando in una dozzina d’anni più di un milione di euro. Poiché la nettezza urbana è una delle piaghe di Roma, e il boss delle discariche che la tiene in pugno, a nome Manlio Cerroni, ha avuto rapporti stretti con la Muraro, era opportuno che il Movimento 5 Stelle, campione dichiarato di onestà e trasparenza, la collocasse proprio su quello scranno? Non si tratta di un chiaro conflitto d’interessi? A questi dubbi, non illegittimi, Muraro e Raggi hanno sempre risposto a muso duro che ci sono le indagini della magistratura e che se la magistratura avesse trovato qualcosa lo sapremmo. Invece, dicevano le due, la magistratura non ha trovato niente, non sono arrivati avvisi di garanzia, quindi noi continuiamo a testa alta, indifferenti ai poteri forti che agitano le acque apposta per farci annegare. Era su questo che la commissione parlamentare Ecomafie voleva chiarimenti. I commissari hanno fatto domande su parecchi punti, ma in sostanza il punto politico chiave era appunto questo: chiarire i rapporti tra la Muraro e la magistratura che indaga sullo scandalo dei rifiuti.
• E che è venuto fuori?
Che la magistratura sta effettivamente indagando sulla Muraro per abuso d’ufficio e violazione delle norme ambientali. Il pubblico ministero Alberto Galanti l’ha iscritta nel registro degli indagati lo scorso 21 aprile. Ieri in Parlamento la Raggi ha detto: «Sapevo la cosa fin dal 19 luglio, ma si tratta di una contestazione generica e non c’è ancora alcun avviso di garanzia. Nella riunione in cui abbiamo esaminato la cosa l’ex capo di gabinetto ci ha confortato dicendoci che era tutto troppo generico per sapere di cosa si stava parlando. Non appena si saprà qualcosa di più preciso si prenderanno provvedimenti. Le carte sono state chieste alla procura dall’assessora e dal suo legale».
• Sta in piedi?
No. Il punto chiave non è l’arrivo dell’avviso di garanzia, che il pm può mandare o non mandare per ragioni sue (per esempio può non mandare nessun avviso per non dare vantaggi all’indagato). Il punto chiave è se sei indagato o no. Muraro ha detto poi, anche in televisione, di essersi informata a luglio e di aver saputo di essere stata iscritta nel registro degli indagati. La procedura è questa (la può adottare chiunque): si chiede alla Procura, in base all’articolo 335 del Codice di Procedura Penale, se c’è qualche indagine in corso sul nostro conto. Abbastanza rapidamente la Procura risponde, e ci sono tre possibilità: non c’è niente, «non ci sono notizie suscettibili di comunicazione» (c’è qualcosa ma non possiamo parlartene), terzo, sei indagato e si comunica il numero della procedura, col nome del pm e il titolo di reato. Questa terza risposta è sostanzialmente identica all’avviso di garanzia, e la Muraro, donna di rara intelligenza, lo sa benissimo, tant’è vero che, saputo d’essere indagata, s’è subito nominata un difensore, nella persona dell’avvocato Salvatore Sciullo. Quanto alle carte, il pm le consegna solo a conclusione delle indagini. Richieste dei Cinquestelle in questo senso non otterrebbero nulla.
• Quindi hanno mentito tutti, e la Muraro dovrebbe dimettersi?
La Raggi ieri ha detto: «I giornalisti mi hanno sempre chiesto se la Muraro avesse ricevuto l’avviso di garanzia, e io ho sempre risposto di no. Se mi avessero chiesto: la Muraro è indagata?, avrei risposto di sì». Questa bella furbata equivale al comunicato emesso alle cinque della mattina per parare il colpo delle dimissioni della Raineri, di cui abbiamo parlato l’altro giorno. Mentre scriviamo è riunita la giunta e crediamo che la Muraro debba lasciare, non in base alle valutazioni nostre (per carità) ma in base alle valutazioni degli stessi grillini in situazioni analoghe, accusando. Per esempio il sindaco di Parma Pizzarotti, accusatio di aver ricevuto l’avviso di garanzia e non aver detto niente. Qui non hanno detto niente né l’assessora né la sindaca.
• È possibile che tutto questo sia provocato dai cosiddetti poteri forti che vogliono le Olimpiadi a Roma, mentre la Raggi non le vuole?
È quello che sostiene uno dei cavalli di razza del M5s, Alessandro Di Battista. Ma credo abbia torto. I grillini per ora fanno tutto da soli, fidando nei sondaggi che, stando a quanto dice Enrico Mentana, non li penalizzano minimamente per i pasticci romani.