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 2016  settembre 04 Domenica calendario

Intervista a Zamparini, l’uomo che mangia gli allenatori «anche se non serve a niente»

Presidente Zamparini o li licenzia lei e se ne vanno loro. Con gli allenatori ha proprio un rapporto conflittuale «Si sbaglia. Se chiama tutti i miei ex allenatori, molti diranno che con loro ho un rapporto molto bello. Il guaio è che tanti pensano di fare tutto da soli senza confrontarsi con la società. Se Ballardini avesse allungato il contratto, come mi aveva chiesto, avrebbe fatto un affare. L’affare l’ha fatto comunque perché ora prende i soldi di un anno senza fare nulla».
Le statistiche dicono che siamo arrivati a 48 cambi in 29 anni di carriera.
«È un dato gonfiato. Non puoi mettere nel conto quegli allenatori che prendi come tutor per una giornata».
Ballardini le ha detto addio con un sms. Somiglia alla fine di un rapporto adolescenziale tra fidanzati.
«Queste sono le nuove frontiere. Ballardini ha utilizzato uno strumento moderno. Adesso che ho l’Ipad anche io ricevo centinaia di mail».
A proposito di fidanzati, in amore ha mai esonerato nessuno?
«Mai. Dopo la separazione dalla prima moglie sono stato single per anni. Adesso sono felicemente sposato con la mia seconda moglie. Io sono uno fedele. Sono a Palermo da quattordici anni e sfido chiunque a dire di avermi visto frequentare una donna. La stessa cosa vale per i miei anni a Venezia».
Anche da imprenditore ha cambiato così spesso i manager delle sue aziende?
«Quando rubavano. I miei direttori guadagnavano il doppio della concorrenza, ma se mi accorgevo che rubavano andavano subito a casa. L’immagine che il calcio dà di me non è reale».
In che senso?
«Prima di prendere una decisione mi confronto, faccio venti telefonate, parlo con i miei dirigenti».
Spesso, prima di decidere un esonero, lei si prende una notte di riflessione. Cosa succede in quelle ore?
«Il più delle volte non succede nulla. È pura strategia. Le cose sono già decise e mi prendo un po’ di tempo prima di comunicarle».
Qual è stata la volta che ha detto: ho sbagliato?
«Ho sbagliato tante volte. Sono uno dei pochi che lo ammette e chiede scusa. Credo che l’importante sia esaminare se stessi e cercare di non sbagliare più»
Qual è l’allenatore che non vedeva l’ora di licenziare?
«Ho due o tre nomi ma non glieli farò nemmeno sotto tortura».
Quello che ha fatto più fatica a mandare via?
«Quando li caccio sono talmente incazzato che penso solo a cacciarli. Il più delle volte lo faccio per dare una sterzata, ma non funziona quasi mai».
Vuol dire che il re degli esoneri dice che licenziare un allenatore non serve?
«Funziona poche volte e quasi mai dal punto di vista tecnico. Può servire dal punto di vista delle motivazioni».
Qual è l’allenatore migliore che ha avuto?
«A Venezia Spalletti e Zaccheroni. A Palermo Guidolin» La fregatura più grande che ha preso?
«Certamente Schelotto. Un grande allenatore che mi ha deluso umanamente. Ha preso una scusa per andare a casa perché lo aveva chiamato il Boca. Bastava dirmelo, avrei capito».
Le dispiace essere ricordato come quello che caccia gli allenatori?
«Quando vado all’estero mi riconoscono tutti. Sanno che ho il primato degli esoneri, ma questa è l’immagine errata che il mondo del calcio dà di me. Un mondo che non mi piace più».