Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  settembre 04 Domenica calendario

«Non è per il fisco ma per rendere omogeneo il gruppo dal punto di vista delle normative». Ecco perché Exor ha scelto l’Olanda

Tutto si compie in poco più di un’ora, tra le 8 e le 9,15. L’ultima assemblea torinese dell’Exor, la finanziaria della famiglia Agnelli, si consuma rapidamente un sabato mattina.
Poco meno del 15 per cento dei soci presenti nella sala Londra del centro congressi del Lingotto si oppone al trasloco della sede legale in Olanda, quella che John Elkann presenta invece come la logica conclusione di un processo: «Il contenitore – dice il presidente di Exor – segue il contenuto». Che le attività industriali della galassia Agnelli avessero da tempo sede fuori dall’Italia era noto: prima Cnh Industrial, poi Fca, avevano scelto la sede legale in Olanda e quella fiscale in Gran Bretagna. Exor ora compie lo stesso passo. Elkann nega di aver voluto così eludere il fisco italiano: «Non lo facciamo per ragioni fiscali ma per rendere omogeneo il gruppo dal punto di vista delle normative». La tassazione delle plusvalenze, circa l’1 per cento in Italia, non giustificherebbe in effetti il trasloco ad Amsterdam. Aggiunge Elkann: «La scelta di andare in Olanda è coerente con la vocazione globale del gruppo e quella vocazione ha consentito in questi anni anche alle attività italiane di rafforzarsi». Il riferimento è soprattutto alla parabola di Fca che grazie alla quotazione olandese è riuscita a convincere l’America a investire sulla società nata dalla fusione con Chrysler. Resta da spiegare perché una società con sede legale in Italia sia considerata dagli investitori meno attrattiva.
L’assemblea dei soci Exor vota il trasloco olandese della sede legale ma, a differenza delle controllate, non porta in Gran Bretagna la sede fiscale. L’esito del referendum sulla Brexit consiglia in questi mesi qualche prudenza. Poco dopo la riunione dei soci Exor si svolge quella della «Giovanni Agnelli sapaz», l’accomandita che raduna tutti i discendenti della famiglia. L’accomandita si trasformerà in una «Bv», una sorta di srl di diritto olandese ma, a differenza di Exor, non adotterà il sistema di voto multiplo per i soci storici. Di tutta la galassia Agnelli rimane in Italia la sede legale della società semplice «Dicembre» quella dei discendenti diretti dell’Avvocato, la società attraverso cui John Elkann controlla l’intero gruppo.
A margine dell’assemblea di ieri il presidente di Exor ha confermato l’esistenza di una trattativa sulla Marelli: «Lunedì, in occasione del nostro cda – ha confermato Elkann – ho parlato anche di questo con Jae Yong Lee», il vicepresidente di Samsung. Che la società sudcoreana sia uno dei pretendenti all’acquisto di Marelli è ormai evidente anche se Elkann aggiunge: «Non c’è ancora nulla di formalizzato e le proposte su Marelli, una società strategica, sono diverse». Più che a una vendita il numero uno di Exor sembra pensare a una joint venture con Samsung o altri che includa una partecipazione in Marelli. Poi si spengono i riflettori sull’ultima assemblea italiana degli Agnelli. E c’è chi si porta a casa il badge per ricordo.